giovedì 24 luglio 2008

When the night comes

Prepararsi per la notte e` come smontare, pulire e rimontare una vecchia pistola. Dopo un po` diventa quasi automatico. Le vostre mani fanno il lavoro, la vostra mente e` libera di aggirarsi nei paraggi, per quanto una parte di essa sia vigile e pronta a correggere ogni malagurato errore che possa sopraggiungere.
Non tutte le notti sono uguali. Ditemi dove siete e vi diro` che cosa vi attende.
Un thermos pieno di caffe`, comunque, non guasta mai, per il resto
nell`outback, di questi tempi , mi regolo cosi`.
La prima precauzione va presa un po` prima, diciamo al crepuscolo. Ora potra` sembrarvi autosuggestione, e sicuramente lo e`, tuttavia voglio essere ben sicuro che all`orizzonte non ci sia nulla che possa apparire anche lontanamente simile alla roccaforte vagante del reverendo Corradine.
Anzi e` buona norma controllare costantemente che il tasso di mosche nella porzione di spazio intorno a voi, che avete scelto come campione,non sfiori un livello preoccupante quanto a densita`.
Certe letture sono improprie, si prestano ad interpretazione capziose e sono quasi inattendibili per definizione; tuttavia quando la vostra fonte sono i quotidiani potete legittimamente sospettare che un fondo di vero ci sia in quello che state leggendo. I trafiletti sui canguri mannari si sprecano. Testate diverse riportano la notizia. Sempre poche righe e poco visibili, quasi nascoste. Ma il flagello pare riguardare tutto il continente. La notizia viene minimizzata apposta. Perche` nel continente i canguri sono piu` degli umani. Se la verita`trapelasse , se fosse intesa in tutta la sua portata, l`effetto sarebbe uno e uno solo: il panico.
La gente non si muoverebbe piu` o organizzerebbe caccie al canguro in grande stile, coll`effetto deletereo, anzi disastroso di aumentare il numero dei marsiupali "non morti". Quindi l`intelligence nazionale che, come e` noto, controlla i media ha deciso di lasciare filtrare la notizia a poco a poco, quasi fosse una leggenda meta-metropolitana, senza enfatizzarla, in attesa di trovare una soluzione di stato come quella adottata per i conigli.
Mi riferisco a quel gas letale sintetizzato ed usato per sterminare migliaia di animali, i conigli appunto, rei di non essere autoctoni e di minacciare quindi la fauna e la flora originari del continente.
Per quanto non ne abbia mai incontrato uno personalmente, ed ora mi riferisco ai canguri mannari, dato il numero impressionante di carcasse ammassate ai margini delle autostrade che attraversano il nulla, inclusa quella ai bordi della quale mi sono fermato, preferisco essere pronto all`evenienza.
La prima volta che qualcuno si e` degnato di parlare di questi marsupiali e` stato in relazione al fatto che l`outback, noto per rigurgitare carcasse di auto vecchie, arrugginite e abbandonate, aveva preso a rigurgitare auto nuove e in perfetta salute, i cui guidatori e occupanti, si suppone, fossero scomparsi nottetempo e in modo del tutto inspiegabile.
La precauzione che adotto per i canguri mannari, caso mai dovessi incontrarne uno, e` di ampio raggio e a vasta gittata. Mi permette cioe` di risolvere i problemi legati anche alla presenza di una altra specie di cui l`Australia pare ospitare un numero considerevole di esemplari: i serial killer.
Anche in questo caso puo` trattarsi di suggestione. Se la vostra vita sociale ve lo permette, evitate la televisione australiana. Essa consuma ogni sera un rito dubbio. Il delitto e` servito. Sempre. Puo` trattarsi di serial tv, di soap opera gialle o di documentari verita`. Ma il prodotto non cambia. I quattro canali nazionali sono propensi ed intenti a consumare sempre e comunque un omicidio, che non e` piu` necessariamente solo quello del vostro cervello, umiliato e offeso da un palinsesto per celebrolesi.
A mio avviso questa fissazione puo`essere spiegata in soli tre modi.
Primo: qualcuno dietro le quinte ha deciso di trasformare la popolazione del continente in una massa di pupazzi terrorizzati ed inermi, di ammansirli e forgiarli in forme appropriate ai propri scopi, raccontando loro che il mondo la` fuori e` spietato e implacabile.
Secondo: il lavaggio celebrale segue l`opposta direzione ed ha lo scopo contrario ed inspiegabile di crescere una nazione di assassini.
Terza ipotesi: quello che si consuma di fronte al piccolo schermo fra finzione e ricostruzione di una scottante cronaca storica pessimamente romanzata e` un grande rito collettivo di esorcismo. La paura e` in scena e finche` sta di fronte a noi, per lo meno non e` dentro di noi.
Ad ogni modo, la precauzione e` un revolver S&W cui si aggiunge un vecchio, ma funzionale macete. Addormentarsi senza averli posti a comoda portata di mano sarebbe un`imprudenza intollerabile

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