giovedì 31 luglio 2008

sgoccioli


leggo gli ultimi capitoli scritti dal buon garret e quasi mi vergogno di mettere mano alla tastiera...la storia mi lascia sempre piu' senza parole e anche se condivido l'esperienza in diretta con il suo autore questo non elimina il fattore sorpresa...ero entrata in questo mondo virtuale a mezzo fra diario, lettino da psicologo, proxac e romanzo armata di una sana malinconia da fine viaggio, quelle tipiche delle attese alla stazione o all'aeroporto dove il tempo che vi separa dall'ora al nuovo dove si dilata senza misura e vi lascia li a tergiversare con pensieri e vuoti mentali solo che dopo i due ultimi capitoli mi sembra quasi assurdo intervenire.

assurdo ma non impossibile:

...la malinconia dicevo tipica della giornata da mezzo ottobre che avvolgeva oggi port macquarie ultima nostra tappa prima della fantomatica sydeny dove, da qui a pochi giorni, prenderemo di nuovo il volo verso casa...il cielo semi coperto da nuvole grigie ma senza minaccia di pioggia all'orizzonte, il mare cupo di un blu verde quasi malato, vivo di onde grosse e biderezionali, sulla cui natura interrogheremo i nostri amici ingegneri di fronte a qualche birra al buon vecchio toby.

la sensazione di essere agli sgogccioli sempre piu' presente, un pezzo per volta stiamo eliminando tutti gli orpelli troppo grandi per entrare nello zaino. il piu' grande in assoluto senza dubbio l'auto...si era pensato di smontarla e spedirla a pezzi in italia ma poi non saremmo mai riusciti a rimetterla insieme! e allora la si e' venduta ad un rivenditore che sicurmente non ci ha fatto fare un gran affare ma i soldi presi coprono il biglietto del bus per sydney, quindi a conti fatto e' come se ci arrivassimo in auto! la buona giorgia ci ha scarrozzato per tre quarti di continente...comprata con 2899 e rotti km ( duecentonovantamila...credo perche' non ho mai capito come si leggeva veramente il numero sul contachilomentri..) ad albay WA e venduta a 3154 e rotti a port macquaire (NSW)...gomme cambiate 3 e mezza, piu' una batteria, la cinghia e la pompa dell'acqua.pezzi rotti e non sostituiti : le sospensioni e il tergicristallo ( ovviamente lato guidatore)..incidente preferito quello della cinghia che si spezza lungo la strada, fa andare in ebollizione il radiatore e ci vede fermi sul margine a gestire fra imprecazioni e timori l'esplosione vaporosa di quel che nel radiatore era rimasto, deo grazia che dopo giorni interi di strade deserte e infinite l'incidente sia capitato a 5 km dalla civilta'...molte le notti spese in auto accartocciati fra sedili anteriori e posteriori..

un solo irrisolto quesito: dove cavolo e' l'interruttore per il tregicristallo posteriore???

senza l'auto il viaggio avrebbe senza dubbio avuto un tono diverso, niente pink floyd ed AC/DC niente country o bob marley, meno imprevisti e sicuramente meno sopsetti cigolii...confidiamo che per la buona giorgia ci possa essere ancora asfalto e sopratutto delle nuove sospensioni...

pur con tutti i suoi evidenti limiti e' stata parte viva del nostro viaggio e anche se non tutti lo vogliono ammettere un po credo che ci manchera'...

rileggo , mi rendo conto dell'assurdita', chiedo venia ai nostri affezionati lettori e li rassicuro...per leggere qualcosa di davvero gasante ci sono i post di garret
Non che il prima il bandito fosse sconosciuto o fosse stato inattivo, ma grosso del pasticcio, dell`azione insomma, si svolge intorno all`ulimo ventennio del diciannovesimo secolo.
Kelly era di origine irlandese per parte di padre e questo e` un dato importante .
La popolazione irlandese, disloccata nel territorio australiano fino ad allora ecumenizzato, nutriva un astio storico verso gli inglesi che riversava verso l`autorita`pubblica. I dissidenti riscuotevano una certa simpatia o erano per lo meno guardati con una certa indulgenza.
Kelly, che non era uno stupido, cerco` in piu` di un`occasione di apparire un rivoluzionario sposato alla causa.
Il 1880 e` l`anno del treno speciale, che il governatore dello stato del Vittoria considero` antidoto utile a neutralizzare il bandito, e la sua banda, reo, piu` che di essere un simpatizzante per un Irlanda libera, di aver assaltato e con successo un cospicuo numero di banche.
Il treno era pieno di polizziotti.
Pare che in tutta risposta Kelly informato dei fatti avesse preso d`assedio un`intera citta` obbligando gli abitanti a manomettere i binari, in modo che quel treno non potesse mai entrare in citta`.
Su questo canovaccio agisce il tema, ricorrente in ogni sorta di epica, del tradimento. Non meglio conosciuto il traditore in questione raggiunse e avverti` gli sbirri e Kelly si trovo` assediato nella citta` che averva assediato.
Arrivati a questo punto, la storia ha ancora qualche momento glorioso da offrire: Kelly penso` bene di attraversare il fuoco incrociato della polizia coperto da una corazza a piastre con tanto d`elmo. E` questa corazza che ha ispirato ogni sorta di posteriore raffigurazione da quella di S. Nolan a quelle che un mercato cannibale crea e stampa per e su ogni sorta di prodotto e superficie.
La corazza non tradi` l`ingegnoso e irriducibile fuorilegge, ma in seguito all` episodio egli fini` comunque catturato prima ed impiccato dopo.
L`auditorio pare parzialmente interessato. In particolare i due pastori tedeschi che molto diligentemente hanno preso moltissimi appunti. Studenti modello questi due, altro che. Purtroppo non posso dire altrettanto dell`elefante rosa che si e` alzato a mezza lezione per precipitarsi, credo, verso i servizi igenici, creando notevole trambusto e confusione. E se la direzione era quella giusta, come era del resto, il peggio temo deve ancora venire.
Bene proseguiamo.
Forse qualcuno di voi rammentera` un episodio simile a quello del treno in un`altra storia di cui ci siamo occupati non molto tempo fa.
Mi riferisco all`episodio in cui un treno speciale e` lanciato sulle tracce dei due noti fuorilegge in Butch Cassidy.
In effetti la storia di Ned Kelly pare aver ispirato piu` di un soggetto del genere. Accanto al film Di Roy Hill con Newman e Redford, ci sarebbe a ben vedere anche il primo episodio della Trilogia del dollaro di Leone in cui Eastwood ricorre ad uno stratagemma molto simile a quello dell`armatura, anche se meno appariscente.

mercoledì 30 luglio 2008

Mi riaddormento e mi risveglio. Nell`auto con me, ma nei posti anteriori ci sono due tipi. Mi ignorano deliberatamente. O forse non mi hanno visto. Sta di fatto che si sono serviti senza complimenti del mio caffe`ed ora fumano le mie sigarette. Fosse solo questo, ma mi hanno svegliato con tutto il loro ciarlare concitato.
Si chiamano l`un l`altro con l`appellativo di Nolan. Uno e` vestito da pittore l`altro da regista.
Siamo spacciati Nolan!
Siamo proprio spacciati Nolan!
Quei maledetti canguri... guardali ci hanno circondato...per noi e` finita.
"Le Fisherman`s" suggerisco.
Appena in tempo.
I canguri rotolano verso l`orizzonte soffiati via.
Ma al posto del pittore e del regista ci sono ora due monaci. Anche loro si servono del mio caffe` senza che le mie proteste possano raggiungerli. Ho come l`impressione di galleggiare in una bolla d`aria che mi tiene immensamente lontano da tutto. I due monaci intanto parlano come due vecchi amici: sembrano al cinema tanto sono rilassati, li` stravaccati nelle due poltrone posto guidatore e passeggero, uno ora offre all`altro da fumare. Ovviamente fa il cerimonioso con il mio pacchetto. Ed io non posso intervenire, riprendermi le sigarette e sbatterli fuori dall`auto tutti e due.
Ma il peggio deve ancora venire perche`per non buttarsi il fumo negli occhi, il primo monaco si toglie il cappuccio del saio e mostra di essere ancora un novizio. Per quanto brutto e` senz`altro ancora umano. L`altro fa altrettanto.
Non e` umano e non e` una mosca.
E` un canguro mannaro.
E si mangia la testa del suo compare in un sol boccone.
In fondo non dovevano essere cosi` amici...
Scendo dall`auto sbattendo la portiera e chiudendo il mannaro nell`abitacolo. Fumera` le mie sigarette e berra` il mio caffe` , se ne e` rimasto, a mie spese per tutto quello che resta della notte. Fortunatamente ho salvato le Fisherman. Mi addormento appoggiao alla ruota posteriore.
Ma il mio cervello fa un passo indietro giusto ad un attimo prima, a quando ho sbattuto la porta dell`auto alle spalle. Essa e` diventata la porta di un`aula ed io sono tornato a scuola, ma evidentemente nel ruolo di insegnante. La classe che mi sta di fronte e` immensa ed eterogenea, in essa si mischiano volti noti e sconosciuti. Ex compagni di classe, ex professori, un elefante rosa due pastori tedeschi, e molta altra folla.
C`e un lungo momento di silenzio.
"Dove eravamo rimasti l`ultima volta?"sarei tentato di chiedere, ma so che non ha alcuna importanza perche` un argomento vale l`altro. E allora con un tono di voce piu` alto del normale, ma non di molto, incomincio la lezione:
"L`anno sicuramente piu` interessante nella vita di Ned Kelly, almeno per lui , deve essere stato il 1880...

martedì 29 luglio 2008

night comes creaping

Niente da fare, impossibile prendere sonno. Forse se bevessi una tazza di caffe` o se fumassi una sigaretta, sarebbe meglio.
"Non ho mai sentito dire che gli eccitanti aiutino a dormire". Questo, quello che ha parlato intendo, e` l`omino pedante. Lo stesso che mezz`ora fa, quando stavo finalmente per prendere sonno mi ha importunato chiedendo spiegazioni riguardo ai monaci.
"Non capisco. La polizia ha interrogato questi presunti monaci, senza obbligarli a togliersi il cappuccio del saio? Perche` se i poiziotti lo avessero fatto si sarebbero senz`altro accorti che quelli li` sotto -sotto il cappuccio del saio - erano esseri mostruosi dalle sembianze di mosca!"
Non e` detto, ho replicato pazientemente. I monaci vengono trasformati in mosche effettive solo alla fine del loro tirocinio.
E con questo l`omino pedante e` andato, parrebbe, a dormire. Momentaneamente congedato. Probabilmente si rifara` vivo al mio prossimo colpo di sonno. Mi verso una tazza di caffe`alla sua salute.
Pare che Ned Kelly abbia deciso di perseguitarmi. Mi insegue da un sogno all` altro: ora ha la faccia bidimensionale dei dipinti di Nolan, ora quella del l`uomo che ho lasciato dietro di me al pub degli alieni. In ambo i casi gira armato.
Puo` uccidere un fucile bidimensionale ? Forse solo se siete una vittima bidimensionale.
Altro sogno: inspiegabilmente mi trovo in Portogallo, anche se non ho dettagli concreti che possano provarlo. Eppure so` che di Portogallo si tratta, con quella sicurezza tipicamente onirica in merito alle cose da sapere.
"Cosa ci sei venuto a fare in Portogallo? " Mi aspetterei che a parlare sia stato l`omino pedante e invece e` il cavaliere dei Santa Croce.
( Ma si`, quello che ricorda vagamente Ned Kelly cosi` come e` dipinto da Nolan)
Il cavaliere maneggia un` enorma spada bidimensionale.
"Non puoi ferirmi con quella -gli grido contro - non sono bidimensionale come te".
Lo sguardo mi cade sulle mani: Sembrano disegnate! Che diavolo e` accaduto? Maledizione, sono diventate bidimensionali! Guardo meglio il resto del mio corpo: sono diventato un fottuto cartone animato. O meglio saro` fottuto a breve dai fendenti di quello stupido cavaliere.
Mi sveglio. "Un incubo", penso. "Dannazione ho bisogno di una tazza di caffe`" .
Ma il caffe` questa volta non ha sapore.
Di una sigaretta, allora. La fumo ed e` come fumare aria.
Mi sto chiedendo che diavolo succede, ho praticamente capito quando sento bussare sul finestrino.
Incrocio gli occhi spiritati di un uomo. Ha bussato col calcio del mio revolver e nell`altra mano tiene il mio macete arrugginito. Un killer seriale ha infine incrociato la mia strada, bene per lui, male per me, cosi` almeno parrebbe. E` un fatto che mi ha sottratto le armi.
Perche` non si decide allora? Forse per il saio che indosso.
"Sono un monaco della chiesa di Corradine, conosci?"urlo contro il vetro che ci separa.
Per niente intimorito quello cerca di entrare nell`abitacolo, ma qualcosa lo blocca, lo trattiene e lo sbrana.
Canguri mannari
lo dilaniano proprio sotto i miei occhi per poi tornare nel bush.
Mi sveglio, so di aver sognato qualcosa sui canguri o sui koala, sicuramente un mezzo incubo, so di aver bisogno di almeno una mezza tazza di caffe`.



Ovviamente aver preso tutte le precauzioni necessarie non significa che dormirete sicuramente sonni tranquilli.
Forse non dormirete del tutto.
Forse un paio d`ore.
Va bene lo stesso se il thermos e`pieno di caffe`, se vi e` rimasta qualche sigaretta o un pacchetto di Fisherman e strong.
In questo ultimo caso potrete liberarvi dei canguri mannari semplicemente soffiandoli via. E certamente la notte insonne e` sempre compensata dallo spettacolo stravolto e nitido del cielo australe, che non risparmia mai di fornirvi l`antico spettacolo della via lattea.
Tutto cio` che avete vissuto, pensato e percepito nelle ore coscienti vi sfila davanti lento o vorticante a seconda di una legge che non potete controllare. Strane immagini catturano la vostra attenzione semi -desta, intricate composizioni di significati sguggenti.
Eccolo li` e` il cavaliere dei Rosacroce, cosi` come lo disegna Prat nelle Elvetiche, nel raconto della Rosa Alchemica. Cosa c`entrera` con tutto il resto? Apparentemente ben poco. Tuttavia quello strano elmo antico e mistico me ne ricorda immediatamente un altro.
Meno antico e meno mistico.
Eccoci tornati al punto. Non avrei mai pensato che questa notte insonne, aperta alle insidie di quella parte del mondo sottosopra non addormentata, mi avrebbe portato adisquisire sui limiti e i pregi della pittura australiana.
Il pittore si chiama Sidney Nolan e dedica al soggetto che ci sta a cuore un`intera parte della sua produzione, un ciclo completo, forse per il fatto che suo nonno era nel drappello che consegno` il famoso bandito al mondo dei piu`.
Ned Kelly, nelle opere di Nolan e` un omino nero rappresentato preferibilmente a mezza figura.
La parte su cui il pittore insiste e` l`elmo, opportunamente stravolto. L`elmo infatti e` il quadrato nero di Malevich, ma dall`Est dell`Europa all`Australia quel asettico quadrato, nato apparentemente come fondale per un `opera teatrale, in cui avrebbe dovuto rappresentare quell`attimo in cui il tutto e`assolutamente condensato in attesa di un`esplosione creatrice, nel tragitto dicevamo l`asettico quadrato nero e` diventato molto meno asettico.
Io che non sono un fan del pittore australiano, devo riconoscere che le varianti sul quadrato sono geniali nella loro voluta semplicita`.
Magari si tratta solo degli occhi, che brillano da sotto un`invisibile visiera alzata.
Altra volta e` quella stessa visiera immaginata costruita di un materiale che possiede, fra le sue poche virtu, almeno quella di riflettere cio` che spazialmente gli sta davanti e che non e` il pittore o chi guarda il quadro, perche` lo spazio riflesso e` un orizzonte lontano animato da altre figure in movimento, dentro la realta` del quadro stesso: i piedipiatti stanno arrivando.
Oppure il casco non ha ne occhi ne` visiera e si apre su quell`orizzonte la cui continuita`e` compromessa proprio dalla sagoma stilizzata e solitaria del bandito; l`elmo funziona cioe` da finestra; aperta.
Pare che anche il reverendo Corradine apprezzasse i pittori australiani. In un `intervista aveva rivelato di aver acquistato tele Pintupi per ravvivare la sua chiesa nera, che ai tempi non era ancora, ne` era stata definita ,tale; era semplicemente una chiesa in attesa di qualifica cosi` come deve essere accaduto al quadrato del russo.
Un `altra volta sempre nello stesso periodo, gli sbirri di Adelaide avevano fermato un gruppo di monaci potenzialmente sospetti, i cui sai erano in modo lapalissiano quelli adottati dalla chiesa del reverendo. I monaci avevano fornito le loro generalita` e in mancanza di palesi contravvenzioni erano stati rilasciati, non prima di aver negato ogni legame col reverendo.
Ma la notizia era filtrata:una brillante giornalista visionati i rapporti informava l`Australia che il proprio era un paese di ignoranti. La polizia aveva fermato stando alle carte famosi pittori australiani come Jeoffry Smart e lo stesso Nolan. E li aveva rilasciati.

giovedì 24 luglio 2008

When the night comes

Prepararsi per la notte e` come smontare, pulire e rimontare una vecchia pistola. Dopo un po` diventa quasi automatico. Le vostre mani fanno il lavoro, la vostra mente e` libera di aggirarsi nei paraggi, per quanto una parte di essa sia vigile e pronta a correggere ogni malagurato errore che possa sopraggiungere.
Non tutte le notti sono uguali. Ditemi dove siete e vi diro` che cosa vi attende.
Un thermos pieno di caffe`, comunque, non guasta mai, per il resto
nell`outback, di questi tempi , mi regolo cosi`.
La prima precauzione va presa un po` prima, diciamo al crepuscolo. Ora potra` sembrarvi autosuggestione, e sicuramente lo e`, tuttavia voglio essere ben sicuro che all`orizzonte non ci sia nulla che possa apparire anche lontanamente simile alla roccaforte vagante del reverendo Corradine.
Anzi e` buona norma controllare costantemente che il tasso di mosche nella porzione di spazio intorno a voi, che avete scelto come campione,non sfiori un livello preoccupante quanto a densita`.
Certe letture sono improprie, si prestano ad interpretazione capziose e sono quasi inattendibili per definizione; tuttavia quando la vostra fonte sono i quotidiani potete legittimamente sospettare che un fondo di vero ci sia in quello che state leggendo. I trafiletti sui canguri mannari si sprecano. Testate diverse riportano la notizia. Sempre poche righe e poco visibili, quasi nascoste. Ma il flagello pare riguardare tutto il continente. La notizia viene minimizzata apposta. Perche` nel continente i canguri sono piu` degli umani. Se la verita`trapelasse , se fosse intesa in tutta la sua portata, l`effetto sarebbe uno e uno solo: il panico.
La gente non si muoverebbe piu` o organizzerebbe caccie al canguro in grande stile, coll`effetto deletereo, anzi disastroso di aumentare il numero dei marsiupali "non morti". Quindi l`intelligence nazionale che, come e` noto, controlla i media ha deciso di lasciare filtrare la notizia a poco a poco, quasi fosse una leggenda meta-metropolitana, senza enfatizzarla, in attesa di trovare una soluzione di stato come quella adottata per i conigli.
Mi riferisco a quel gas letale sintetizzato ed usato per sterminare migliaia di animali, i conigli appunto, rei di non essere autoctoni e di minacciare quindi la fauna e la flora originari del continente.
Per quanto non ne abbia mai incontrato uno personalmente, ed ora mi riferisco ai canguri mannari, dato il numero impressionante di carcasse ammassate ai margini delle autostrade che attraversano il nulla, inclusa quella ai bordi della quale mi sono fermato, preferisco essere pronto all`evenienza.
La prima volta che qualcuno si e` degnato di parlare di questi marsupiali e` stato in relazione al fatto che l`outback, noto per rigurgitare carcasse di auto vecchie, arrugginite e abbandonate, aveva preso a rigurgitare auto nuove e in perfetta salute, i cui guidatori e occupanti, si suppone, fossero scomparsi nottetempo e in modo del tutto inspiegabile.
La precauzione che adotto per i canguri mannari, caso mai dovessi incontrarne uno, e` di ampio raggio e a vasta gittata. Mi permette cioe` di risolvere i problemi legati anche alla presenza di una altra specie di cui l`Australia pare ospitare un numero considerevole di esemplari: i serial killer.
Anche in questo caso puo` trattarsi di suggestione. Se la vostra vita sociale ve lo permette, evitate la televisione australiana. Essa consuma ogni sera un rito dubbio. Il delitto e` servito. Sempre. Puo` trattarsi di serial tv, di soap opera gialle o di documentari verita`. Ma il prodotto non cambia. I quattro canali nazionali sono propensi ed intenti a consumare sempre e comunque un omicidio, che non e` piu` necessariamente solo quello del vostro cervello, umiliato e offeso da un palinsesto per celebrolesi.
A mio avviso questa fissazione puo`essere spiegata in soli tre modi.
Primo: qualcuno dietro le quinte ha deciso di trasformare la popolazione del continente in una massa di pupazzi terrorizzati ed inermi, di ammansirli e forgiarli in forme appropriate ai propri scopi, raccontando loro che il mondo la` fuori e` spietato e implacabile.
Secondo: il lavaggio celebrale segue l`opposta direzione ed ha lo scopo contrario ed inspiegabile di crescere una nazione di assassini.
Terza ipotesi: quello che si consuma di fronte al piccolo schermo fra finzione e ricostruzione di una scottante cronaca storica pessimamente romanzata e` un grande rito collettivo di esorcismo. La paura e` in scena e finche` sta di fronte a noi, per lo meno non e` dentro di noi.
Ad ogni modo, la precauzione e` un revolver S&W cui si aggiunge un vecchio, ma funzionale macete. Addormentarsi senza averli posti a comoda portata di mano sarebbe un`imprudenza intollerabile

IDENTITA` NASCOSTE

Certo qualcuno, magari un po`pedante, avra` pensato: quanto rumore e per cosa poi? no non dico nulla, ma tutto cio` potenzialmente era gia` implicito in un dramma di quell`autore siracusano.
Non saprei cosa rispondere. Figlio di contadini, ragazzo di umili origini, ammetto la mia preparazione lacunosa e la mia ignoranza. Se i personaggi fossero stati sette, invece che sei, avrei potuto scorgere inquietanti rassomiglianze colla storia che abbiamo per le mani e supporre che l`autore fosse magari l`ottavo nano, ma stando cosi` le cose brancolo nel buio e incasso il colpo.
Qualcun altro si sara` perso per strada e si stara` chiedendo qual` e` il punto , dove si vuole arrivare con questo sproloquio.
Il punto forse e` questo: una sorta di autoaccusa. Mi rendo conto che aver voluto pretendere tutto questo da un fumetto e` stata una richiesta eccessiva. E con " tutto questo" intendo proprio il gioco delle parti, autori narratori e personaggi che non stanno al loro posto e si scambiano di ruolo in un continuo carosello.
Non che un fumetto non sia all`altezza o che sia una forma d`arte degradata o bastarda; non che si valga di un target barbaro e rozzo. Non sono di questa idea, anzi credo che le menti piu` penetranti di questa generazione siano giusto fumettisti, soggettisti e disegnatori e ambedue. Ma la confusione dei ruoli e` piu` un gioco letteraio che non da letteratura disegnata. Il mio torto e` forse quello di aver proiettato su un medium problemi e soluzioni piu` pertinenti ad un altro medium espressivo.
Dove, per chi si fosse perso, il primo medium e`il fumetto e il secondo il romanzo.
Tanto per capirci e` come quando il buon Rodriguez e il geniale Miller ( Frank, non George, questa volta!) hanno dato forma filmica ai disegni e alle storie con cui il secondo aveva costruito le cronache della citta` del peccato. Il film e` correttissimo e assai rispettoso nei confronti della fonte originaria, ma nell`ossequio tributato perde le peculiarita` del suo linguaggio e ne risulta un film su un fumetto che non pare ne` un film ne` un fumetto.
E infatti, tornando a noi ,il fumetto non vende e occorre trovargi in fretta e furia un finale, sia anche di facciata.
Il che suggerisce la massima di non giocare coi metadiscorsi quando cio` che fate ha a che fare con un sistema di mercato.
Ma forse il punto e` che allo stadio attuale un finale di facciata pare tutt` altro che spendibile perche`fra autore degradato a personaggio (io) e committente (il mio datore di lavoro) si frappone un personaggio tutt`altro che malleabile.
E cio`ci riporta a Pirandello e al cambio del nome. Credo che la colpa , la colpa di tutta la faccenda in realta` sia sua. Il mio lettore pedante aveva ragione: come tutti, o buona parte, dei siciliani, ci troviamo di fronte ad una mente diabolica: i personaggi che cercano gli autori, i Mattia che diventano Adriano e gli Adriano che diventano Fumattia... E` lui il criminale che debbo, che dobbiamo ringraziare.
E giusto a proposito di criminali, per dirla tutta, cio` che proprio non mi va giu` di tutta la faccenda e` che il mio personaggio abbia deciso di cambiarsi il nome.
lo so, lo so c`era il tema della rinascita.
E c`erano anche una sequela di gags che il cambio di nome permetteva di realizzare.
Non potrei non saperlo giacche` la storia, in fondo, la ho scritta io.
Eppure l`insubordinazione e` profonda. I nomi sono un terreno complesso. Avventurarci fra essi ci porterebbe lontano verso il sacro e il magico agli albori dei tempi, fra i barbari e i selvaggi come direbbe Frazer. Tuttavia, senza andare cosi` lontani, rimane un fatto che abdicare dal proprio nome significa misconoscere il proprio ruolo di figli.
Il nome poi, nei racconti e` una carta di identita`, o per lo meno lo e`stata in quelli dell`ottocento; esso forniva in una parola il sunto estremo dei tratti salienti della personalita` e della storia di chi lo portava. Stando cosi` le cose il nostro uomo gira con un passaporto alterato, ritoccato, fasullo.
Per dirla tutta si` preferivo il nome precedente. Paul Garret era un bel nome.
Non dico che non fosse necessario cambiare identita`, ma forse era il caso di cercarsi qualcos`altro.
Se non fosse cosi` buio e non fossi cosi` stanco andrei ad indagare le mie riserve sul prendere per nome quello del noto fuorilegge australiano.
Invece accosto in una piazzetta isolata lungo l`autostrada e mi preparo per la notte.

mercoledì 23 luglio 2008

Al principio deve essere stato piuttosto facile. Un tipo scrive una storia su qualcuno o su qualcosa. Ben inteso, il tipo in questione puo` anche aver deciso di scrivere una storia su se medesimo. In questo caso poteva optare per due soluzioni: identificarsi col personaggio e scrivere la storia in prima persona o , invece, starsene quatto quatto dietro le quinte senza che questo gli impedisse di proiettarsi ed immedesimarsi col suo carattere principale.
Poniamo di essere un giovane impiegato residente a Praga, che ha problemi di salute, un conflitto irrisolto con il padre e un retroterra culurale profondamente ebraico. Non stupisce che il protagonista di un noto racconto, incompiuto in vero, di questo autore porti la prima lettera del suo cognome. E` lui? Non e` lui? Certo che e` lui.
E allora chi ha scritto la storia?
Dove si trova la realta`?Nella pagina o intorno ad essa ?
O oltre? O nel mezzo fra questi due spazi?
Una certa dose di ambiguita` giova alla storia.: l`idea che essa non finisca col libro la rende piu` intrigante. E non siamo ancora nel mondo dei paradossi. In fondo cosa cosa c`e` di strano nella possibilita` che una persona scelga di scrivere di se stessa proiettandosi in situazioni alternative a quelle che sta vivendo, e cammuffando, ma parzialmente, l`identita` della sua creatura?
Ma gia` il rapporto cosi` definito diventa potenzialmente torbido: l` autore puo` riscrivere a costo zero e a zero effetti la sua propria storia.
Rimpicciolirsi o ingigantirsi. Scusarsi o Accusarsi. Sostenersi o annientarsi.
Di piu`: la storia puo` prendere una direzione opposta alla vita o seguirla pedissequamente.
Alterarla, allungarla, acorciarla.
Puo` esplorare tutti i "se" e indugiare su tutti i "ma e i pero'".
E a questo punto non e` ancora entrato nel grande ballo, la figura del narratore.
Era sempre stato presente, ma nessuno aveva deciso dirigere su di lui le luci di scena.
Non bastavano autori e protagonisti?
In realta`, dicono di no. Perche` chi racconta la storia non e` la persona in carne d`ossa che la storia invece la scrive.
Il narratore e`, stando ai mortiferi manuali, il volto sempre diverso che ogni lettore attribuisce all` autore stando agli indizi e alle suggestioni che la storia che sta leggendo muove in lui.
Ancora: la` dove l` autore e` una persona reale e concreta, soggetta al passare del tempo, il narratore e` una voce imperitura destinata a durare finche` ci siano le condizioni di esistenza di un patto narrativo, detto altrimenti fintanto che qualcuno legga la storia.
Tutto questo poteva, e puo`, restare fuori dalle storie che comunemente leggiamo oppure finirci dentro.
Nel primo racconto della trilogia di New York di Paul Auster il protagonista viene erroneamente scambiato da terzi per Paul Auster.
La vittima di questo scambio di identita` si mette allora sulle tracce del vero Paul Auster, che noi sappiamo autore della storia.
Paul Auster in effetti, nella storia, e` uno scrittore il cui profilo corrisponde alle note che dal retro di copertina possiamo ricavare su di lui: basta chiudere il libro.
Stupisce quindi che nulla sappia del personaggio che e` venuto a cercarlo e che, se non ci siamo ingannati, dovrebbe essere a tutti gli effetti una sua creatura.
Qualcuno mente? qualcuno trama nell`ombra?
Forse il narratore che si proclama ex amico dello scrittore e informato dei fatti.
Insomma c`e` venuto un gran mal di testa.
Del resto questo e` un saggio di quello che puo` accadere quando una disciplina scopre la sua grammatica minima e ci si mette a giocare, trasformandola da studio formale a elemento contenutistico. Tentazione questa fortissima.
Senza raggiungere la complessita` di Auster, il gioco puo` essere gestito e gestibile anche lasciando fuori il narratore. L`esempio che mi sovviene sempre a questo proposito e` quello di uno sparuto gruppo di pistoleri in cerca del loro autore, decisi a convincerlo, anche con l`intimidazione a portare a termine cio` che ha incominciato: id est la loro storia.
Certo questo e` il modo in cui uno scrittore americano ricco e affermato, al termine della sua carriera , gioca colla sua immagine pubblica.
Ma quanto si puo` indugiare su una prassi di questo genere prima di trasformare la novita`in un cliche` abusato?
Al di la` dell`interrogativo piu` o meno pertinente occorre riconoscere che lo scrittore circondato dalle sue creature incoraggiato, minacciato, anche vilipeso ha sacrificato, certo momentaneamente, il suo status di autore per quello , non so se piu` o meno ambito, di personaggio.

martedì 22 luglio 2008

L'australia torna dopo la pubblicita' ( new)

l'australiano medio quando entra in casa, dopo essersi tolto le scarpe e stappato una birra, accende la tv anche se non pensa di guardarla davvero. la scatola magica del terzo millenio, il nuovo oppio dei popoli, qui in australia fa veramente schifo...sui limiti dei palinsesti locali e sulla monomania dei programmatori tv che occupano tutte le prime serate con serial sugli omicidi ci sarebbe da discutere a lungo..per ora ritagliamoci quei 3 minuti e mezzo di spazio che a scadenza cronica e costante interrompono i sudetti programmi con una massacrante pubblicita'.
pubblicita': il volume della tv si alza da solo come se l'apparecchio fosse posseduto dal demonio.
pubblicita': all' 60% il prodotto da pubblicizzare e' qualcosa che si mangia
pubblicita': in meno del 2% dei casi la pubblicita' vi dice che siete troppo grassi e che dovete dimagrire ( in australia ci sono un sacco di specchi e l'australiano medio non e' esattamente un bellone da spiaggia come vorrebbero farci credere)
pubblicita': un buon 20% si spartisce fra modelli di fuoristrada che emergono direttamente dal sottosuolo e che contengo un'intera squadra di rugby e le nuovissime e superraffinate roulotte che vengono spacciate per il sogno dell'australiano sopra i 50 anni
pubblicita': la percentuale restante vi illustra i programmi tediosi che verrano interroti dalla pubblicita' nelle prossime 24 ore
insomma in un paese dove ci sono solo 5 citta' degne di meritare effettivamente il nome di citta', dove i negozi chiudono alle 5 e di sabato e domenica non aprono nemmeno, dove i cinema sono sparapagliati a caso e in numero assolutamente irrisorio non stupisce che gli abitanti si annoino a morte e pur di ammazzare la noia si dedichino a sport assurdi tipo il tiro alla fune con la testa o il salto dal tappeto mollegiato giu' dagli scogli in mezzo alla risacca o i surf sul cofano delle macchine.
come dice signor Di? che deve esserci un accordo segreto fra le reti televisive pubbliche e le tv via cavo? e che forse i fautori dell'accordo sono in realta' gli uomini in nero sotto le mentite spoglie di monaci al soldo di un certo Corradine? che la tv vuole solo annicchilire tutta la polazione e trasformala in un unico organismo amorfo dedito al mero sperpero del denaro?ma via signor Di come vede tutto nero! si rilassi! certo la capisco queste mosche sono davvero fastidiose...sono dappertutto...sembra che la loro presenza sia in qualche modo ricollegabile con l'esplosione di un certo palazzo in adelaide...ma sa non ho capito mica bene cosa e' successo perche'il tg e'stato interrotto dalla pubblicita'!

WHEN THE MUSIC IS OVER

Certo qualcuno di voi si stara` chiedendo e non a torto che razza di storia e` questa e che piega intende prendere.
Si e` mai visto che un autore non sappia cosa fa il personaggio principale? Che debba rincorrerlo per mezzo continente, debba concordare con lui il finale della vicenda che li vede coinvolti e farsi addirittura spiegare dettagli di alcuni episodi chiave che il suo occhio omniscente non e` riuscito a mettere a fuoco?
Che razza di autore e` mai questo? Che razza di personaggio quell`altro?
Non avete tutti i torti.
In effetti e` inquietante o per lo meno molto strano che io sapessi come avrebbe dovuto concludersi la vicenda, senza sapere cosa fosse accaduto nei piani piu` che bassi del palazzo del reverendo. Non sapevo del leone, cosi`come dei nani. Ho dovuto chiedere e solo allora ho saputo. O meglio: ho saputo che gia` sapevo.
Questa certezza o convinzione non mi ha mai sfiorato nei mesi impiegati a cercare il mio personaggio nei posti piu` assurdi, seguendo gli oscuri riferimenti letti fra le righe degli articoli di cronaca. Su e giu` per strade deserte ,verso posti registrati spesso solo sulle mappe stradali e inesistenti nei fatti. Mi spiego? Mi spiego:
Scusi qui non dovrebbe esserci un villaggio? No giovanotto qui c`e` solo la mia fottuta pompa di bezina.
Una strategia per trovare Garret era chiedere di lui. Ignoravo che avesse cambiato nome. Strategia piu` efficace era quella di seguire il filo delle esplosioni. Se nel continente saltava in aria qualche cosa, qualche posto, che so... un albergo, un quartiere, una autocisterna, una banca...beh questa poteva essere una traccia sicura del suo passaggio.
Un buon metodo che mi confinava pero` sempre un passo indietro al mio uomo.
Ma non intendo tediarvi con questa parte della storia, che della storia e`il rovescio.
Il punto e` un altro.
Non ho pieno potere sull`uomo che ora si fa chiamare Ned Kelly, cosi` come non lo avevo quando si chiamava Paul Garret. Cio` rende me un autore meno reale di quanto ci si potrebbe aspettare e lui un personaggio meno immaginario di quanto potrebbe essere auspicabile, almeno per me che ci devo avere a che fare.
Ecco a volte credo che il senso di tutta questa storia vada ricercato nei nostri rapporti, o se preferite essere piu` formali nei rapporti autore -personaggio. Non e` la prima volta che lo scrivo, ma l`ultima, l`ultima volta intendo, questo tema era uscito bel bello nel mezzo dell`azione e quindi era stato necessario archiviarlo.
Ora invece che ho, parebbe, piu` tempo e nessun altra occupazione se non quella di ammazzare i chilometri posso soffermarmi con maggiore agio sulla questione.
Non che sia un tipo cosi` riflessivo, affatto ma il piccolo incidente tecnoelettronico occorsomi, sta rendendo questa attraversata assolutamente monotona. E la monotonia porta il sonno e questo la morte. Almeno cosi` dicono.Quindi meglio pensare.
Quale incidente? Non l`ho scritto? L`autoradio si e` rotta.

lunedì 21 luglio 2008

australia: asfalto velocita' assurdita' e affini

una delle cose che in assoluto si vedono di piu' in questo ben strano continente sono le strade! vuoi per le distanze enormi che separano molti dei luoghi piu' interessanti del paese vuoi per la prigrizia che pare congenita nei suoi abitanti e che quindi li spinge a usare la macchina anche per fare meno di 500 metri, buona parte del tempo che ci si trova a trascorrere in australia lo si passa a stretto contatto con un nastro d'asfalto. quello che forse il buon europeo ignora e' la totale mancanza del senso della realta' che anima gli ingegneri e gli urbanisti australiani..le strade infatti sono tali per il puro fatto di avere un certo quantitativo (anche a volte davvero risibile) di asfalto e bitume su una porzione piu' o meno piana di territorio. le migliori strade incontrate finora sono incredibile ma vero tra il west australia e il northen territory dove, complice la loro mancanza pressoche' cronica, le strade esistenti hanno tutti i requisitsi riconsciuti di strade normali anche dalle nostre parti...assenza pressoche' totale di semafori ( inutili visto il traffico scarso e veloce), di solito solo a una corsia per senso di marcia ma lunghe, piatte, infinite e con servizi minimi ma facilmente identificabili a distanze quasi sempre ragionevoli...passandoci in mezzo una volta fatto l'occhio ai canguri suicidi e ai roadtrain omicidi avrete tutto il tempo di dissertare su musica, letteratura, cinema, pettegolezzi da oltreoceano e simili in ore sterminate di viaggio. varcato il confine fra northen territory e queensland aspettate pero' a tirare un respiro di sollievo la traversata infernale non e' affatto finita! il queensland vanta infatti le peggiori strade di tutto il continente!( ma anche qui la malefica lonley planet tace). per l'australiano dello stato del sole la strada infatti e' una striscia di asfalto irregolare piena di buche, rattoppi e sbalzi vari spesso e volentieri a una sola corsia per entrambi i sensi di marcia ( e stiamo parlando di autostrade) e per di piu' piena di paradossali cantieri per la manutenzione della stessa! come se non bastasse i geniali tutori dell'ordine australiano quando si sono trovati a riflettere sul concetto di limite di velocita' hanno tagliato la testa al toro semplificando le cose il piu' possibile: 100 o 110 km/h su qualunque tipo di strada ( e questo vale dalle strade di montagna, con tornati o dislivelli e pendenze del 15% o piu', a quelle a monocorsia) e ovviamente con possibilita' limitatissime per i sorpassi ( tutte curve cieche in queensland!)
ora il buon australiano medio acquista con pagamenti rateali di solito un fuoristrada delle dimensioni di un carro merci o uno hute ( per i giovani rampanti), mezzo auto e mezzo camioncino, il cui potenziale di accellerazione viene probailmente manomesso per consentire a questi mezzi assurdi di procedere costantemente a una media di 130...che il limite sia 100 non li sfiora nemmeno, che qualcuno possa andare piu' piano pare inconcepibile, che di fianco al pedale dell'acceleratore c'e' il freno sembra non lo sappia nessuno!la faccenda viene resa piu' intollerabile dai cartelli ironici e strafottenti con scritte tipo "migliori strade per il queensland" e "sopravvivi alla strada!"
la chicca riguardo alle assurdita' stradali australiane spetta pero' al NSW dove a lato della pacific hw ( tre corsie e limite a 110) c'e' per la sicurezza e la salute del cittadino, al posto della corsia di emergenza, una bellisima pista ciclabile!

FUORI

Dunque... C`e` questo monaco che corre .
E` uno spettacolo ben strano. Che un monaco corra. Che un monaco corra in citta`. Che proprio questo paricolare monaco corra.
Allarmante che la citta` si sia riempita in un battibaleno di tali personaggi.
Sono un po` ovunque e tutti di fretta, ma per dirla tutta nessuno corre cosi`.
Quando si incontrano, questi viandanti incapucciati si fanno dei segni strani, che paiono piu` mosse da disco music anni 70, che qualsiasi altra cosa.
E con "ogni altra cosa" intendo... che so... benedizioni, scongiuri, maledizioni.
Torniamo al nostro particolare corridore.
Strane le scarpette da ginnastica che indossa. Tutti si sarebbero aspettati dei sandali.
Strano il modo con cui aggira gli ostacoli, volteggiandoci sopra.
Strano infine il modo in cui tiene il cappuccio del saio ben calato, a celargli il viso.
Strano?
Non se vi chiamate Ned Kelly, ex Paul Garret e state rischiando di perdere l`ultimo treno che puo` permettervi di lasciare la citta`.
L`Indian Pacific che lascia Adelaide solo due volte alla settimana, il lunedi` e il giovedi`.
Direzione Ovest, o come si dice da queste parti : West.
Non se avete tramortito un noto scienziato supponendo, forse erroneamente che fosse un altrettanto noto reverendo o un suo informatore .
Non se avete derubato un monaco del suo saio e lo avete lasciato appeso come un salame da qualche parte dentro una piega temporale.
E con questo siamo fuori.
Fuori dalla piega, intendo e quasi fuori dalla citta`, ma soprattutto fuori dalla prima soluzione. Certo tutto cio` e`, per cosi` dire, opera di Mr. Kelly, farina del suo sacco (o saio?), il suo personalissimo modo di uscire da una soluzione che gli andava stretta e che nella pratica si era rivelata ingestibile.
Tutto cio` che da questo punto in poi accade, e` accaduto a mia insaputa. Mr. Kelly ha preso le redini. Io mi sono trovato ad osservare il gioco, una volta che era stato giocato, a riconnettere i pezzi del puzzle in un assurdo pub degli alieni, tempo dopo, nel cuore arido del paese e a cose fatte.
Detto altrimenti tutto cio` si colloca fra la prima e la seconda soluzione.
Non sapevo dov`era, ne cosa facesse, non sapevo nemmeno che avesse cambiato nome.
Non potevo sapere che sarebbe andato ad Ovest.
Non potevo sapere del treno e dei vampiri.
Ne` che questa sarebbe stata la parte della storia in cui avrebbe incontrato il reverendo Corradine.

domenica 20 luglio 2008

Nell`irregolarita`

"Veramente lei e`il responsabile degli effetti speciali?" aveva chiesto Mr. Kelly all`attempato signore.
"Ma va, non dia retta , non dia retto giovanotto" aveva risposto questi prendendo il suo interlocutore sotto braccio e portandoselo via.
"Non deve dare retta al signor Gibson -aveva continuato poi, con un tono di voce piu` basso - da quando e` capitato qui nella piega ha perso totalmente il senso della realta`; ha palesato questa fissazione per cui tutti quelli che incontra devono per forza avere a che fare col suo nuovo film, di cui fra l`altro Miller e` stato tenuto deliberatamente, sembrerebbe, all`oscuro. Parlo di George, naturalmente."
"Naturalmente", Mr. Kelly non poteva fare altro che concordare. "E invece lei in realta` di cosa si occupa?"aveva chiesto ad un tratto sospettoso.
L`anziano signore ,non poi cosi` anziano comunque, come risposta aveva aperto la porta del locale cucina e aveva steso il braccio in un gesto inequivocabile a voler dire "puoi vederlo chiaramente da te".
Tuttavia mr. Kelly non dava mostra di aver capito minimamente di che cosa si stesse trattando.
Con un colpo di tosse il suo compare lo tolse dall`imbarazzo:"Siamo una delegazione di scienziati e siamo qui per studiare il fenomeno, quanto alla cucina e` l`unico locale che siamo riusciti ad ottenere, meglio di nulla. Si figuri che la tenutaria ci fa addirittura pagare. Dice che occupiamo un luogo di vitale importanza nella vita comunitaria..."
"Non me ne stupisco" aveva commentato mr. Kelly scuotendo la testa "e mi dica -aveva aggiunto dopo- a che conclusioni e` giunto su questa... come chiamarla? ah si`! irregolarita`."
"Vede io e i miei insigni colleghi qui presenti..."
A rischio di passare per maleducato mr. Kelly intervenne bruscamente:
"Le domando scusa, ma io non vedo nessuno oltre a lei in questa stanza"
Un chiaro effetto dell`irregolarita` si trovo` a pensare il nostro, un attimo dopo aver parlato, mentre il paziente scienzato confermava la sua ipotesi.
"E quanti dovrebbero essere i suoi colleghi?"
"Siamo in cinque , con me incluso e..." Lo scienziato si era interrotto bruscamente , come se qualche cosa avesse di colpo attratto la sua attenzione, entrando, imprevista nel suo campo visuale per poi sparire poco dopo.
"Ha visto?" aveva chiesto a Ned Kelly.
"E voi?"rivolto ai suoi presunti colleghi.
No non avevano visto. Ne` l`uno, ne` gli altri. Nessuno aveva visto niente. Eppure...
"Visto cosa?" aveva chiesto mr. Kelly, spazientito. La distorsione era davvero snervante.
"Avrei giurato di vedere passare una lanterna cinese"
"Suvvia che corbellerie, uno scienziato come lei che a fronte di tutto questo, di questa sconfiata, irregolare, assurdita` mi si sorprende per una lanterna cinese!
Senta c'e`una sola cosa che mi preme sapere. Non credo di poter capire come funzioni tutto questo e che senso recondito possa avere, ma la mia domanda e` semplice e pratica:Cosa accadrebbe se...

sabato 19 luglio 2008

"Mi prende per stupida? In veranda non c`e` assolutamente nessuno".
Questo era straordinario: due persone del tempo ritardaro potevano non vedersi fra loro.
A meno che...
Certo poteva essere un piano della micidiale tenutaria per riscuotere doppie tariffe.
Fare finta...
Infingarda.
" Veramente non lo vede?" aveva chiesto Mr Kelly.
"La smetta giovanotto, una volta per tutte".
Va bene, va bene, la smetto. Lei pero` mi deve spiegare perche` quei signori si possono aggirare per l`ostello impunemente. Scommetto che non hanno una stanza qui,da lei e quindi non avendola, non possono certamente averla pagata.
Ned Kelly aveva richiamato l`attenzione della sua interlocurtice sui tre monaci che erano giusto entrati in quel mentre nelle stanze della Signora, cosi` incapucciati e guardinghi non potevano non destare sospetti. Anche perche` dei monaci, l`esercito di Corradine come era stato ribattezzato, nelle ultime 24 ore si era parlato ovunque e diffusamente.
Solo che la signora non vedeva tre monaci,ma ne vedeva sette.
"Voi sette - aveva gridato- dove credete di andare?"
Per i monaci le cose non andavano certo meglio. Le leggi bizzarre che governavano la irregolarita` non li avevano certo risparmiati.
Uno di loro non era visto da alcuno dei compagni, sebbene potesse vederli.
Un altro non vedeva ne` sentiva la custode, per cui non si era minimamente allertato ai di lei strepiti minacciosi. Era andato avanti come se nulla fosse e come se quella fosse stata veramente casa sua.
Uno aveva visto Ned Kelly ed era fuggito indietro a dare l`allarme generale.
Paul Garret era scomparso dalla veranda, segno questo che aveva visto qualcosa, forse un paio di monaci, forse tutti quanti.
Ned Kelly aveva deciso di approfittarne e darsela a sua volta a gambe levate dalla piega, dimensione altamente caotica e difficilmente gestibile. Era da mettere anche in conto che presto, troppo presto, i compari avvertiti dall`unico monaco che l`aveva visto sarebbero giunti in massa.
Ora la proprietaria dell`ostello stava facendo il diavolo a quattro coi presunti tizi incapucciati e non paganti, quale momento migliore per scomparire
come un pipistrello nella notte?
Ma il buon pipistrello Kelly non aveva contato il fattore Gibson.
L`attore- produttore- regista vedeva e sentiva tutti e sette i monaci, anzi sei, perche` ricorderete uno aveva preso l`uscita per dare l`allarme al resto dell`esercito del reverendo.
Ma proprio non riusciva a vedere, ne` a sentire la padrona di casa.
Questa credeva di essere ignorata deliberatamente e si struggeva di amore e di amarezza.
"Perche`, perche` mi deve trattare cosi`, perche` mi deve ignorare?"
I cinque monaci che erano sintonizzati sulla di lei lunghezza d`onda, avevano la spiacevole sensazione di essere finiti entro una lite di famiglia. Va anche detto che la regola loro prescritta dal reverendo Corradine in persona imponeva l`assoluto disinteresse per i fatti dello star system e quindi respiravano il carisma di Mel e la sua energia creatrice, senza sapere bene pero` chi fosse.
"Perfetto, ragazzi- aveva detto l`ex Mad Max- travestimenti davvero perfetti. Riuscirete a cavalcare delle motociclette con quei sai? Beh...vedremo, vedremo..." Ed era andato avanti su questo tenore stordendoli.
Fu a questo punto che il responsabile degli effetti speciali si era aggiunto, suo malgrado, all`assurdo gruppetto.

giovedì 17 luglio 2008

NORMALITA` RITARDATA

L`aspetto piu` imbarazzante di tutta la faccenda non era tanto il ritardo di due giorni con cui scorreva il tempo entro la piega. Era il fatto che in quel luogo il mondo, cosi` come lo conosciamo, aveva perso una delle sue principali caratteristiche: mi riferisco alla regolarita`.
Alcune leggi valevano ancora, tipo quella di gravita`, altre no.
Per esempio, mi ha spiegato Mr. Kelly, Paul Garret non poteva sentirlo o vederlo. Mr. Kelly aveva provato in tutti i modi a palesarsi, ma tutto era stato vano. Era come se attorno al suo piu`giovane doppio ci fosse una bolla protettiva che lo isolava da tutto cio` che non partecipava del tempo ritardato.
O forse la bolla era attorno a Mr. Kelly e lo aveva reso invisibile.
L`infrazione alla legge di regolarita` stava nel fatto che comunicare con altri personaggi del tempo rallentato era invece possibile: Mel Gibson gli aveva chiesto se sapesse dove era il bagno e se voleva fare la comparsa nel quarto episodio.
La tenace tenutaria dell`ostello lo aveva riconosciuto subito, anzi lo aveva perfino rincorso: "Mr. Garret, Mr Garret... mi spiace importunarla, ma lei ha davvero accomulato un ritardo considerevole nelle spese della stanza. Glielo ho gia` detto piu` di una volta: se vuole restare in questo ostello deve pagare, esattamente come tutti gli altri".
"La smetta signorina, non sono chi dice lei. Mi chiamo Mr. Kelly".
"La smetta lei, pensa che non l`abbia riconosciuta?"
"Signorina, ancora e per l`ultima volta. Mi chiamo Kelly, faccio il motociclista nel quarto episodio della saga. Paul Garret e` quel signore che legge assorto in veranda..."

martedì 15 luglio 2008

piove...

piove governo ladro!! ladro doppio perche' siamo in australia e nelle 1000 mila pagine della lonely planet non viene fatto il minimo accenno a che questa possibilita' meterologica vi possa colpire sul continente rosso! ladro triplo perche' al bolide dei due vagabondi non funziona il tergicristallo lato guidatore e quindi eccoli qui bloccati ma non poi cosi' di mala voglia in una delle citta' medio piccole o forse grandi (dipende se il punto di vista e' il vostro, capovolto e basato su standart occidentali, o il nostro, dritto ma sottosopra, basato su standart di disabitazione marsupiale dove il concetto di densita' si applica solo alla cioccolata calda che per altro e' abbastanza rara) che fanno bella(?!??) la nostra famosa australia. si diceva, i nostri sono a murwillumbah ( e per scoprirlo ho dovuto chiedere al sempre utile signor Di) dotata di tutti i servizi che l'australiano medio puo' desiderare vale a dire: 4 supermarket nell' arco di un isolato, 4 bottleshop ( sempre nello stesso striminzito isolato), un numero non meglio precisato di ristornanti da subway al sushi on the train passando con sosta quasi d'obbligo da KFC, posta, sportelli bancomat di rigore e poi 5 negozi di cui uno di vestiti, scarpe oggetti vari e inimmaginabili tutti ben impilati in scatole di cartone a coprire l'intera planimetria del negozio, un fioraio e il sempre utile negozio di tatuaggi .
il momento clou di oggi appuntamento atteso da tutta la popolazione locale la sfilata della comunita' di are krishna che ha attraversato le strade ( 4) del paese a suon di tamburelli e cembali ...non c'e' voluto molto perche' i suonatori officianti erano solo 7 ( bambini compresi).
insomma oggi aleggia nell'aria umida del lungo fiume un senso di sospensione, di ozio, fortuna vuole che a tenere compagnia a nostri due vagabondi ci siano il pistolero di stefano re e il ramo d'oro del buon vecchio frazer...
come dice signor Di? che il post non rende giustizia a tutta la suspence e l'avventura che corre sotto le ruote ( a volte a terra) dei nostri due vagabondi? che per quei due scavezzacollo ogni giorno qui e' fonte di imprevisti e situazioni surreali? che insomma una giornata da pantofolai non si addice a quei due malandrini? be ha ragione signor Di. ma tenga conto che ieri i due si sono cimentati nella scalata del ripido monte che veglia sulla valle dove i sentieri erano scivolosi e infidi quasi come i serpenti che abitavano il sottobosco...insomma signor Di un po di indulgenza...i nostri oggi meritano tregua ma da domani il viaggio continua

limiti, insufficienze e paradossi della prima soluzione

Mel Gibson si aggirava nell`ostello come un fantasma. Era venuto ad Adelaide perche` si era convinto che, in loco, si stesse girando il quarto Mad Max, a sua insaputa e con un altro protagonista.
Si era anche convinto che la trama del quarto episodio si avvalesse di un cattivo d`eccezione, il reverendo Corradine, introvabile, inattaccabile e tuttavia sempre al centro dell`interesse dell`opinione pubblica.
Insomma, il finale mi era parso davvero buono. Mel, furibondo, che si aggira per i corridoi dell`ostello era, nei miei piani, solo la ciliegina.
La ciliegina sulla torta, dico.
Non mancava nulla, nemmeno quella stizzatina d`occhio agli svolgimenti circolari in cui una storia finisce giusto come era incominciata, ma, questa volta, con la minaccia del male debellata.
Ora, mentre guido nel deserto, mi rendo conto che il finale se era buono, lo era solo per l`autore.
Non certo per il personaggio.
Mr. Kelly non ha fatto misteri in proposito.
La soluzione era insostenibile, ha ammesso.
Le mosche.
Le mosche erano ovunque.
Questo e` stato scritto anche nei giornali e riferito dai telegiornali, ma nessuno, credo, ha capito di cosa si trattasse veramente.
Il palazzo del reverendo Corradine erano le mosche.
Non per niente qualche d`uno l`ha giustamente chiamato la chiesa nera.
Il palazzo crolla e le mosche si disperdono.
Per costituirsi altrove, magari in mezzo al nulla, in un altro palazzo.
Gli avvistamenti di un castello nero in mezzo all`outback si sono sprecati ultimamente.
Certuni parlano, hanno parlato, di un`intera citta`.
Per altri era un solo grattacielo o una torre.
Io stesso mi sono piu` volte scoperto nervoso e ansioso a scrutare l`orizzonte, dove nubi nere, fuori stagione, si accalcano e si addossano fino a formare una strana architettura.
Certo sara` solo suggestione.
In secondo luogo le mosche erano i monaci.
Non tutti, forse solo una piccola parte, erano periti nel crollo del palazzo di Corradine.
E come le mosche, i monaci erano ovunque. Pur nell`ombra, pattugiavano le stade e cercavano il colpevole. Meditavano vendetta o aspettavano nuovi ordini?
Perche`, per dirla tutta, nessuno aveva la certezza che il reverendo Corradine fosse davvero morto.
Nessuno aveva rinvenuto il corpo.
I piu` non sapevano nemmeno che faccia avesse.

Poiche` quella che mostrava sui media, sorridente ed ipocrita, non poteva essere che una maschera di facciata.
Ma i problemi, mi ha spiegato mr. Kelly, per lui non erano nemmeno cominciati: evitati i monaci accovacciati fra la sporcizia e nascosti ad ogni angolo di strada, superata la barriera protettiva eretta intorno all`ostello dalla polizia per ordine del sindaco di Adelaide, penetrato nell`edificio si era trovato di fronte se stesso.
Paul Garret leggeva, avvolto nel fumo di una sigaretta, un saggio sulla stregoneria , mentre sorseggiava placido il suo caffe`.

La prima soluzione

Certo mi rendo conto che la seconda soluzione era un blando compromesso. Era come dire, anzi l`intento era proprio questo, ci siamo sognati tutto. Adelaide, i monaci , il reverendo J. Corradine, tutto insomma , tuttodovuto ad un colpo di sole e allo stress nervoso legato alla presenza piu` che fastidiosa di centinaia di insetti tenaci: le mossche, appunto.Li` alle Devil Marbles, pronte a fare impazzire un turista su dieci.
Non mi stupisco che Mr. Kelly non abbia accettato.
E tuttavia ero mosso dai migliori intenti.
C`e` un dato di fatto e il dato in questione e` che la storia, questa storia, deve finire.
Capiamoci: non lo ho deciso io. E` un`imposizione che viene dall`alto. Dalla redazione. Proprio cosi` quella redazione che ha la sua sede di prestigio all`ultimo piano di quello stupido grattacielo, che comunque passa per il piu` bello di Sydney, progettato dal signor Piano. Gia` Renzo Piano.
E verso il quale sto guidando attraverso il nulla locale, l`outback o come diavolo si chiama.
Proprio cosi`: il fumetto non vende.
Quando cio` accade, all`inizio si aspetta un po`; poi si prende una decisione: si congedano i personaggi con un finale truffaldino, dovuto al fatto che la storia non ha potuto svilupparsi come avrebbe fatto se sorretta da vendite accettabili, e si mandano autori e disegnatori a lavorare su qualche altro progetto, nella speranza che sia piu` remunerativo.
Qualcuno sosteneva che questa storia non avrebbe mai funzionato.
Avevo teso l`orecchio, perche` la verita` spesso e` scomoda a sentirsi, ma molto utile se sentita per tempo.
Avevo teso l`orecchio dunque e programmato di finire la mia storia in un tempo ragionevole, cosi` da non essere costretto a cercare un finale di facciata che dovesse solo e semplicemente mascherare il fatto che la storia non piacesse, interrompendo a meta`quello che sarebbe stato invece il suo normale svolgimento al di fuori di un sistema di mercato.
La storia doveva finire colla prima soluzione.
Certo ragazzi ce la eravamo persi per strada.
Ma in realta` essa e`gia` stata descritta e parzialmente sviluppata:
Mr Kelly, ex Paul Garret, con l`aiuto degli otto nani fa letteralmente saltare in aria la base del reverendo John Corradine, ad Adelaide. Nonche` mezzo quartiere. L`esplosione genera una sfasatura spazio temporale tale per cui un altro quartiere, quello dove c`e` l`alloggio del nostro protagonista, rimane imprigionato in una piega temporale, dove il tempo scorre con due giorni di ritardo.
In attesa di un salvifico intervento dei Fantastici Quattro o meglio della geniale mente di Richards, ma si` ragazzi Gommolo, la soluzione mi pareva ottimale: il nemico sconfitto, le sue schiere di monaci apparentamente sbaragliate e la sua base bruciata e sprofondata nelle viscere dell`inferno.
Non mancava nemmeno la star di grido. Parlo di Mel , certamente.

LA SECONDA SOLUZIONE

E con questo, siamo tornati nel nostro pub degli alieni. Ned Kelly ed io. Lui difronte al suo caffe`ed io alla mia birra. Abbiamo perso anche troppo tempo.
"Sai perche` mi trovo qui" dico, senza aspettarmi una risposta.
"Sono venuto - proseguo- a proporti una seconda soluzione".
"Sentiamo"risponde Mr. Kelly.
"Questo posto..."
"Questo posto cosa?"
"Lo sai benissimo: sono dieci minuti d`auto dalle Devil`s Marbles. Ed e` ufficiale: un turista su dieci alle Devil`s Marbles impazzisce per le mosche".
Silenzio.
Poi Mr. Kelly dice:
"Non posso accettare."
Apprezzo la sincerita`, ma cio` complica notevolmente le cose. Non posso fare altro che alzarmi e uscire dal pub. Sulla porta mi volto e gioco la mia ultima carta:
"In redazione voteranno per un LFCPPaC"
Fa finta di non sentirmi.
Conosco le sue ragioni e lui le mie. Esco sbattendo la porta e mi dirigo alla mia vettura.
Faccio giusto in tempo a notare quello che resta della Morris del `62.
Poi mi affretto, la strada e`ancora lunga.

domenica 13 luglio 2008

Eventi sensazionale nella nostra citta`

Ieri , giorno [...] Adelaide ha vissuto un pomeriggio che nessuno si scordera` facilmente. Rettifico: che ogni australiano portera` impresso nella sua memoria, fino alla fine dei giorni. Un evento dico, che i nonni racconteranno e acui i nipoti non riusceranno a prestare fede...

Micidiale il bilancio di ieri: l`esplosione dell`edificio all`angolo fra [...] e la [...] ha sprofondato Adelaide nel caos. Misteriose le cause, la polizia indaga. L`edificio in questione e`, mi correggo: era, la sede della chiesa del reverendo John Corradine gia` noto ai nostri lettori per fatti poco chiari sui quali abbiamo piu` volte gia` richiamato la vostra attenzione. Nel collasso strutturale e` rimasta coinvolta anche l`adiacente sede di Scientology, al numero [...] della stessa via. Ma questo e` ancora nulla giacche` l`accaduto ha avuto effetti inimmaginabili.

Crolla Scientology
Forse Tom Cruise sotterrato sotto le macerie.
Try Parker indagato.

Effetti da film di fantascienza: un intero quartiere cristalluizzato in un bolla spazio tempoale, in seguito all`esplosione. Gli scienziati perplessi non sanno spiegarsi l`accaduto. Forse un `onda d`urto dalla improbabile traiettoria. Gli abitanti del quartiere , che ospita fra l`altro un ambito ostello della gioventu`,bloccati nelle loro mansioni di due giorni prima. Avete letto bene, non del momento dell`esplosione, ma di due giorni addietro.
Forse avete letto, questa volta, ma non avete ancora capito: Puo` essere accaduto che molti dei nostri cittadini si siano sdoppiati. Si` sdoppiati..
Avete proprio letto bene.

La polizia pattuglia il quartiere fra la [...] e la [...] in cui il tempo si e` miracolosamente fermato a due giorni fa. Una folla di curiosi e` stata richiamata da tutto il continente. voci ufficiosi danno fra gli ospiti dell`ostello lo stesso Mel Gibson, richianato in loco ,pare, per ridiscutere alcune pagine della sceneggiatura del quarto Mad Max, di cui sarebbe pure produttore.

...e inoltre, passata assurdamente in secondo piano, la micidiale invasioni di mosche che, in seguito all`esplosione si sono riversate sulla citta`. Pare che tanti e tali insetti siano direttamente originati dalla voragine aperta dall`esplosione della chiesa nera del reverendo Corradine.

Sono milioni, sono ovunque, sono mosche.
Il reverendo Corradine introvabile, forse perito nelle macerie della sua chiesa.

venerdì 4 luglio 2008

bunyup,esplosioni e altre diavolerie

Bunyup, mostro peloso da un occhio solo. Ultimo avvistamento intorno alla meta` del diciottesimo secolo. Stando alla mia guida del viaggiatore. Ma, come saprete, la creatura appartiene al folklore autoctono e per gli aborigeni era il fuggente custode dei corsi o delle pozze d`acque, che, durante la stagione asciutta, fanno un po`tutt`uno.
Sempre questa guida, che in realta` ho sottratto tempo fa ad un prete slavo, mi informa che il bunyup da quando gli europei hanno messo piede in queste terre e` diventato una specie di uomo nero, di orco delle fiabe, quello che le mamme australi minacciano di chiamare se i loro poppanti non mangiano la verdura, non vogliono andare a letto all`ora convenuta o peggio ancora non si lavano i piedi. E` a guardare bene il modo in cui i nuovi insediati hanno esorcizzato ed esorcizzano tutt`ora la paura per la gente locale prima e il senso di colpa dopo.
So cosa vi state domandando.
La risposta e`: no, non so lo slavo. Fortuna vuole che la guida sia in italiano, il che mi fa supporre che il prete slavo fosse a sua volta un ladro. Quanto basta perche` nessuno si senta in colpa.
Slavi a parte.
Ora quello che emerge dalla botola, lungo e sinuoso, e` un varano di circa una decina di metri. Esso abita nelle fogne di Adelaide da tempo immemore ed e` particolarmente goloso di ...
Mosche.
E quando dico mosche intendo di ogni forma e dimensione.
La storia di Mr. fly e della sua spalla omonima finisce qui. Nel sangue. Inutile soffermarsi sui particolari, la narrazione potrebbe rovinarvi la pausa pranzo. Semplicemente alla fine della storia c`e` un varano satollo e nove uomini in fuga.
No, non fuggono dal varano:
e, si` quella del varano bunyup e` parola di Ned Kelly, non ci sono foto ufficiali, ne fonti bibliografiche attendibili, quindi siete liberi di non crederci...Io personalmente non riesco piu` a guardare i varani nello stesso modo di prima.
Come? O certo vi state domandando perche` quei bravi ragazzi stiano correndo all`impazzata.
Forse vi siete persi una battuta di uno di loro nella precedente puntata. Ma si` qualche cosa a proposito di cariche esplosive...
Ned Kelly non ha bisogno di indugiare oltre nella narrazione, come molti australiani,ho appresoIl resto della storia dai titoli delle edizioni della sera e del giorno dopo.

mercoledì 2 luglio 2008

domandone finale

Panico fra gli insetti. Voci grosse, insubordinazione.
"Insomma, andiamo, non c`era nemmeno il tradizionale aiuto della vocale!"
I nani, otto, guardano impassibili Mr. Fly, mentre querti continua: "certo non ci avete chiesto se eravamo disposti a comprare una vocale, in cambio, che so... della mutilazione di un`ala..."
I nani sempre impassibili.
L`altro Mr. Fly cerca di dare manforte al suo compare: E poi, insomma, che domanda era? Avrei capito se si fosse trattato di elencare i nomi, ma cosi` insomma, manco fossimo al test di ingresso per giovani editori di Umberto Eco.
"Ecco, per esempio, io so il nome di tutte le Alpi" confessa candido l`altro monaco.
I nani sempre impassibili.
E` la fine?
"Volete un`altra domanda?"
La voce raggiunge i due insetti antropomorfi dalle viscere della terra, pare un tuono, viene da la giu`, da sootto la botola, dal profondo.
"Si` per carita`, si` per Giove, un`altra domanda, una sola altra domanda..."implorano i due meschini.
"Va bene, ma questa e` definitiva, se la sbagliate...tanto peggio" Dice il personaggio che emerge dalla botola, lordo stanco e,possiamo supporre, tremendamente incazzato, nonostante le parvenze civili del suo discorrere.
Ecco la domanda : " Chi sono io?"
"E` facile, e` facile !"dice un monaco all`altro. "Lo sappiamo fin troppo bene chi e`!"
"Tuttavia ,la domnda potrebbe celare un trabocchetto, come la precedente. Come il cavallo di Napoleone..."
"No fesso -gli sibila esaltato il suo compare- e` quello che vogliono farci credere. La domanda e` facile e noi sappiamo la risposta! Il loro e` un meschino doppio gioco: farci credere che la risposta sia piu` difficile di quanto in realta` non sia!"
"...Ora ...capisco..." ammette l`altro monaco.
Cosi` ad una voce e senz`altri tentennamenti esclamano:
"Paul Garret, tu sei Paul Garret!"
Il presunto Paul garret sorride. Gli otto nani impassibili. Poi l`ottavo non resiste piu` e scoppia in una sonora risata. Gli altri sette ora lo seguono a ruota. Ridono tutti.
Tranne le mosche.
Ned Kelly li ha fregati e per loro e l`ora della punizione.
Insomma e` l`ora del Bunyup...