martedì 30 settembre 2008

Era accaduto molto in fretta. Prima in mano teneva le croci, poi, invece, la chiave dell'auto; come se una sorta di attrazione magnetica avesse guidato il suo gesto verso la vecchia Morris.
E a questo punto era già dentro.
Era accaduto tutto molto velocemente, non aveva fatto in tempo ad accorgersi di nulla.
Certo l'auto gli era piaciuta subito, come piace un'antichità o un pezzo di collezionismo.
Eppure se qualcuno gli avesse chiesto di che colore fosse, giusto per fare l'esempio più banale, non avrebbe saputo rispondere.
Celeste e bianca. O forse nera? Boh...
E anche gli interni. Erano lì, c'era addirittura dentro... e tuttavia quasi non li vedeva.
Aveva preso a pensare in un modo strano.
Quello non era il suo modo abituale di affrontare i problemi, nemmeno in linea teoirca.
C'era qualche cosa che non andava...
Un'interferenza...
Era sul marciapiede e invece che buttarsi a capofitto, di nuovo, in quella rissa estrema dentro il locale si era buttato in macchina. O meglio, ci si era trovato, quasi suo malgrado.
Allora aveva pensato che avrebbe preso due piccioni con una fava: sarebbe entrato nel locale coll'auto schiacciando quanti più vampiri gli riusciva. Un'operazione a costo zero: quell'auto infatti gli era stata raccomandata per essere distrutta.
E invece, messo in moto fatta la manovra e un attimo prima di fare un'epocale incursione in quel maledetto locale, una voce che si spacciava per quella dela sua ragione l'aveva allarmato e fatto desistere:
"Bravo stupido - aveva detto la voce- e se quei tizi là dentro si impossessano dell'auto come la mettiamo?
Puoi immaginare cosa scaturirebbe dalla collaborazione fra questo veicolo stregato e i succhia-sangue? Dovremmo chiamamare l'esercito, allora, per risovere l'intera faccenda".
E poi la voce, quella presunta voce della ragione e del buon senso, aveva chiaramente affermato che il vecchio Corradine era uomo che bastava a se stesso; che sapeva quello che faceva e quello che andava fatto, che gli aveva affidato la faccenda dell'auto e non quella dei vampiri.
Così, prima che potesse dire anche un scialbo "no" si era ritrovato a viaggiare su una strada deserta che attraversava il nulla, nemmeno consapevole della direzione che aveva preso.
Questo, ora la capiva, faceva parte del potere della macchina. Il reverendo lo aveva avverrtito: era subdola e micidiale. Strisciava come un serpente fra gli angoli bui e le pieghe della coscienza, con la voce della ragione e dell'occulatezza , agiva dietro le quinte da gran 'burattinaia. E chissà cos'altro era in grado di fare.
Lo avrebbe scoperto presro.
Si era lasciato Corradine era alle spalle; forse vivo forse morto...Aveva importanza?
Anche Kalgoorlie era alle sue spalle, affossata nella notte.
La strada scorreva automaticamente sotto la pancia del veicolo.
"Brutta faccenda -pensò Mr.Kelly- un monaco al volante di una macchina dannata...Gran brutta faccenda"

1 commento:

Wolf ha detto...

Niente male per una macchina d'annata essere dannata..
(Questa era in stile Miguez, ma dato che lui non commenta mai, ho dovuto fare le sue veci, che sono sempre meglio delle sue feci, ovviamente...)