mercoledì 10 settembre 2008

the Razors edge 2

Mr. Kelly si trovò sconsolato e un po' irrequieto a constatare che il quadro non si era semplificato da solo.
Anzi...pareva essersi complicato.
Il prete, forse indovinando la sua perplessità, forse per una semplice questione di routine o volendo ingannare il tempo supestite in amena conversazione chiese al suo compare se l'incontro col reverendo Corradine sull' Indian Pacific era stato così esaustivo da non avergli lasciato nemmeno un piccolo dubbio o perplessità.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Mr. Kelly lottando a piene mani e perfino coi denti con quella sensazione di non -senso crescente che lo circondava lo guardò ostile , cercando con un ultimo impossibile sforzo di mantenere la calma:
"Prete - disse- sei tu il reverendo Corradine o ho capito male?
Perchè fino a cinque minuti fa credevo che il reverendo in questione fosse morto, probabilmente saltato in aria colla sua dannatissima chiesa, dalle parti di Adelaide, ma tu mi hai prontamente dissuaso dalle mie ferree convinzioni affermando di essere tale reverendo. Ed ora che mi avevi quasi convinto, affermi che io avrei dovuto incontrare tale reverendo su un fottuto treno dal quale in effetti sono sceso non molto dopo la sua partenza".
"Ora - proseguì Mr: Kelly - o tu sei del tutto pazzo o stai cercando di far impazzire me, il che, mi pare essere uno sforzo inutile, gratuito e in parte controprocducente, almeno per quanto mi riguarda. Te lo chiedo per l'ultima volta: a che gioco giochiamo?".
Il prete era livido. Bevve un sorso di birra e la mano che serrava il bicchiere era tremante. Solo allora, una volta cioè che aveva posato il boccale sul banco con un tonfo sordo ed eloquente, parve ritrovare la calma. Guardò il suo Zodiac da polso conteggiò mentalmente il tempo a loro disposizione e disse:
"Mi pare chiaro che non hai incontrato il reverendo Corradine sul treno.
Questo complica dannatamente tutto quanto. Ho esattamente venticinque minuti per riassumerti e spiegarti tutta la faccenda, trascorso questo lasso di tempo sarà troppo tardi, almeno per le parole. Venticinque minuti non sono tanti e non sono nemmeno pochi. Cercherò di non fare divagazioni dotte o citazioni e di venire subito al sodo."
Mr. Kelly lo guardava speranzoso, era tutto orecchi.
"Hai fatto saltare in aria la chiesa nera di Adelaide, bel colpo; non era riuscito ai migliori. Tuttavia non hai ucciso il Reverendo Corradine.
Egli è vivo e vegeto e medita un qualche piano diabolico che occorrerà scoprire e sventare. Di questo, se non ti dispiace mi occupo io.
Quale sia questo piano diabolico non è noto. Sono state fatte delle ipotesi e ciascuna e peggiore e più sinistra dell'altra.
Qualcuno pensa che il reverendo voglia animare il Glouchester tree, l'albero gigante delle foreste del sud Ovest e con quello tutta la foresta e da lì muovere alla distruzione delle aree urbane e civili. Io ritengo che questa tesi sia assurda: le foreste in questione sono assolutamente troppo distanti da Adelaide e se questo fosse veramente stato il suo intento, il reverendo si sarebbe scelto una base operativa più vicina e comoda.
E' molto più probabile che quel pazzo scatenato voglia usare la sua nera stregoneria per animare gli Undici Apostoli, i grandi colossi di pietra che custodiscono la costa antartica, renderli dei giganti semoventi e ubbidienti e dirigerli contro qualche obiettivo che lui solo conosce.
E posso giurarti che quell'uomo è in grado di farlo.
C'è un altro piccolo fondamentale particolare che non posso tralasciare: Il Reverendo Corradine di cui stiamo parlando non è affatto il vero reverendo Corradine e non perchè il vero reverendo Corradine sia io o il tizio che avresti dovuto incontrare sul treno.
Il vero reverendo Corradine, che Iddio lo abbia in gloria ora e sempre, è un uomo giusto, un monaco severo dal fisico debilitato dal digiuno e con ogni centimetro di pelle del suo corpo ricoperto di croci tatuate, che sconta la parte restante della sua vita in una cella di un ospedale psichiatrico reo del solo crimine di aver combattutto il Male con metodi e un fervore che poco sono piaciuti all'epoca razionalista e moralmente ipocrita in cui ci troviamo a vivere.
La sua Chiesa non ha nulla da spartire colla Chiesa Nera, i suoi monaci nulla da spartire coi monaci mosca.
Corradine combatte la sua battaglia per un mondo migliore, non è ne un mostro nè uno stregone.
Giacchè ne lui ne noi, i suoi ministri, ci aspettiamo che marcisca per sempre entro quella vergognosa cella, quando ci leghiamo al suo gruppo lasciamo il nostro vecchio nome e assumiamo il suo. Qualora scappasse, i suoi segugi avrebbero un bel da fare nel rintracciarlo in una selva di omonimi . Una selva di monaci, tutti chiamati JohnCorradine e tutti tatuati di croci dalla punta dei piedi alla testa".
Il fatto che il maesro si trovi attualmente trattenuto dietro le sbarre di un ospedale psichiatrico - che Iddio maledica la stupidità umana - non significa che non sia meno attento e informato riguardo a quello che accade fuori, nel mondo. La nostra rete è efficiente e diffusa e noi siamo uomini di studio e integerrimi. E' così che il reverendo Corradine è venuto a sapere di questo tizio che si spacciava per lui, barricatosi in questo angolo remoto e poco acessibile di mondo, per poter svolgere, protetto da un nome in realtà temibile e dalla lunga distanza, i suoi loschi maneggi.
No caro amico, questo uomo malvagio, questa strega infernale che trasforma gli uomini in mosche e le mosche in monaci non ha nulla a che fare col reverendo Corradine, cui ha sottratto il nome e di cui infanga la reputazione.
John Brown.
Questo il nome..
Questo uomo da poco, che non ha nemmeno il coraggio di indossare il suo vero nome, si chiama dunque e in realtà John Brown.
E io sono stato inviato per ucciderlo.
Ma la macchina e i vampiri mi stanno rallentando."

1 commento:

Wolf ha detto...

Okay, okay, ammetto che questo sviluppo non me lo aspettavo... Noto così che le due tesi esposte l'altra notte erano entrambe corrette: John Corradine è buono, John Corradine è malvagio. Cioé il vero Corradine è buono, e il falso è malvagio.
E, a giudicare dal suo vero nome (John Brown), capisco tutte quelle mosche che gli ronzano intorno...