lunedì 8 settembre 2008

The razors edge 1

C'era stato un attimo di silenzio, nemmeno troppo lungo, ma abbastanza sì.
Insomma c'era stato quest'attimo di silenzio abbastanza lungo. Poi il prete s'era sganciato dal suo sgabello, aveva preso la sua birra e si era avvicinato al monaco.
Mr. Kelly, per un lungo momento, aveva temuto un attacco frontale, poi qualche cosa nel volto del prete l'aveva conquistato.
"E' così che fa le sue vittime - ruggiva una parte remota del suo cervello- abbatte le loro barriere, forse con una forma sofisticata di ipnosi. Si fa beffa delle loro difese con una maschera di fiduciosa bonarietà."
Mr. Kelly ignorò quella voce ammonitrice, relegandola in un abisso sempre più profondo, mentre il suo sguardo indagatore si concentrava su un particolare insolito e pittoresco: la borsa da viaggio del predicatore; una borsa logora e vecchio stile sopravvisuta alle sabbie, si sarebbe detto, di molti deserti.
Il prete la spinse con la punta di un impeccabile stivale sotto il suo nuovo sgabello.
Ecco gli si era fatto molto vicino. Mr. Kelly aveva di fronte quel suo paio di occhi blu profondi e il viso tirato, un cranio non calvo ma con radi capelli biondi e quella barba chiara. Per quanto la sua voce interiore gridasse dal baratro senza luce in cui l'aveva cacciata, non riusciva a percepire quel tipo come pericoloso.
C'era un tassello che ignorava, questo si diceva: doveva essersi perso un pezzo, o più, del puzzle per strada.
Le signorine intanto si tenevano a debita distanza. Se il prete aveva qualcosa di dannoso e molesto loro l'avevano percepito appieno.
Il prete parlò. La sua voce era piacevole e il tono assolutamente amichevole: " capisco -disse- tu devi essere quel tipo che ha fatto saltare la Chiesa Nera di Adelaide. L'associazione mi ha parlato di te e mi hanno assicurato che saresti arrivato in città prima del calare delle tenebre. E infatti ecoti qui.; del resto l'associazione non sbaglia mai. O quasi. Il ritratto che mi hanno fornito coincide, anche sul travestimento da monaco ero stato informato; geniale devo dire"
Qui il ministro di Dio si interruppe. Forse supponeva che il suo compare volesse dire qualcosa. In realtà Ned Kelly restava completamente muto. Aveva imparato che quando una situazione risulta completamente incomprensibile e abbondantemente surreale le cose da fare sono solo due: o isolare ogni minimo segmento di essa, sperando di dare senso al contesto ricreandolo come somma di parti comprensibili o evitare di intervenire sperando ottimisticamente che il quadro si precisi da solo.
"Mi scuso per il tono aggressivo di poco fa - aveva ripreso a dire il prete- non era voluto. Dipende dall'influsso negativo della macchina". E pronunciate queste parole allungò sul bancone un portachiavi a chiave unica.
Mr. Kelly lo prese e se lo mise in una tasca interna del saio.
Il reverendo lo guardò con uno sguardo compiaciuto, poi disse che ammirava il genere di uomini che non perdono tempo e sanno quando è il momento di perdersi in chiacchere e quando invece ocorre agire.
Disse che la pendola di fronte a loro, che ticchettava ritmica in una cassa di mogano che pareva una bara, era stata volutamente posta un'ora indietro e che il tempo realmente a loro disposizione era quindi poco, ma che tuttavia ce ne era a sufficienza perchè potesse rispondere a qualche domanda, se qualche dettaglio non era ancora chiaro.

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