mercoledì 27 agosto 2008

other worlds

Come dire?
Ma sì, sorpresa.
Non era un ragno gigante monco, macchè; tutt'altro: amici.
Gli altri cinque amici erano lì nel separè.
Una riunione di famiglia.
I tre nani che avevano costituito l'ossatura e, perchè no, la muscolatura dell'improbabile controllore erano tornati alla loro forma e costituzione ordinaria. Tre semplici nani.
Nello specifico: Brontolo, Dotto e Pisolo.
Una scelta , la loro non così acuta, e che spiegava l'andatura ciondolante della creatura composta di poco prima in termini diversi dalla semplice attrazione gravitazionale o dalla questione dei baricentri.
Mi riferisco a Pisolo. ovviamente.
Comunque eccoli lì tutti e otto, Mr. Kelly in mezzo.
"Non mi pare di aver fischiato", diceva l'ex Paul Garret grattandosi il mento attraverso una barba non fatta.
Gli otto erano furiosi:
"Magari l'avessi fatto, ci saremmo risparmiati questo salvataggio in exremis!"
"Salvataggio? E da chi? E Perchè? Insomma credo di non capire!" si lamentava, in fondo poco convinto, Mr. Kelly.
"Sentitelo: salvataggio da chi e perchè?Certo per Dio salvataggio eccome!" era esploso l'ottavo nano, sovrastando il rumore di basso continuo che erano le parole, invero incomprensibili, ma presumibilmente non morbide , di Brontolo.
Per uscire dall'impasse, Dotto prese la parola.
Chiese: "hai un idea di quanti monaci ci siano su questo treno?"
"Vaga, invero - ammise Mr. Kelly- credo tre o quattro monaci per carrozza".
"Non ti chiedo di contare le carrozze e moltiplicare - disse Dotto- tutt'altro. Ti chiedo invece : hai idee di quante mosche ci sono sul convoglio? Una ogni tre passeggeri?"
Ok, il messaggio era arrivato: quando si aveva a che fare col reverendo Corradine ogni mosca poteva essere una parte , una frazione di un monaco. E viceversa. Quello era un treno pieno di monaci mosche, reali e potenziali.
Con una strana associazione di idee, Mr kelly si trovò a pensare ad un treno speciale pieno di poliziotti: una storia di sei ventenni prima, circa.
"Va bene - ammise il fuggittivo- cosa proponete allora?"
Giusto allora , il nostro uomo si rese conto che la decellerazione continua e inspiegabile del treno, che correva su una monorotaia in mezzo al nulla e che quindi difficilmente avrebbe avuto validi motivi per decellerare, era finita.
Il treno era propriamente fermo.
"Proponiamo la botola", dissero i sette nani.
"E il mondo sotterraneo", chiosò l'ottavo nano con un comprensibile senso di auto eslusione.
Era l'unico infatti che di fatto e d'abitudine vivesse in superficie.

Nessun commento: