martedì 30 ottobre 2007

6,6

Certo la virgola sa di essere e questo ne fa una creatura pensata pensante. Obrobrio intelettuale, palude metariflessiva, cortocircuito di codici. Evitare di impaludarsi in questi sterili questioni, concorrenziali ai koan della scuola Rinzai (cineseLin-chi), dovrebbe essere gia` di per se salutare: e il modo migliore per evitare "la palude del non senso che forse ha uno o piu` sensi riposti, forse no" e` quello di - Jack docet (docet , signor Barton, e` il verbo, non il cognome: quanto al verbo per antonomasia alla fine di questa pellicola, mi creda, ne avra` fin sopra i capelli- dedicarsi a sana, sanissima azione, a meno che -Gano docet- non abbiate un sacco da prendere a pugni.
Attualmente il sacco non e` in mio possesso. I pugni si`. Sto parlando di quanto e` accaduto ieri, la mia visita alla sede, una delle tante pare, della confraternita Corradine. Ammetto che questo intro` e` piuttosto devastante e capisco che voi, caso mai ci siate , possiate esservi persi. Quindi riassumo e ve la faccio facile: sono andato dai monaci, alla loro sede ieri. C`era un filippino da vendicare.Pensavo che giusto per incominciare sarebbe finita a pugni e poi si sarebbe visto. Nulla di complicato, colpire, schivare, schivare e colpire, nulla di celebrale o di intellettualistico. Cribbio mi sbagliavo. La metafisica era in agguato.
Stanno in un bel posto, vista fiume. Solo che loro il fiume non lo vedono, non dalle finestre, almeno. E` un grattacielo e`un grattacielo, ma loro stanno in cantina. Dovreste vedere che cantina... umida.Hanno risolto il problema dell`aria condizionata. Piena di gatti affamati. "I topi sono una realta`" mi spiega il monaco guardiano.
"Si fermi" gli intimo io.
Scusi qual`e` il problema?
"Semplice , non desidero perdermi in questo labirinto sotterraneo con un tizio di cui non conosco i gusti sessuali e la cui organizzazione e` sospettata di assassinio!"
Su, via ancora con questa storia, non l`abbiamo mica ucciso noi il filippino...
"Non ho mai parlato di filippini, io, il che significa che avete la coscienza veramente sporca!"
Avrei voluto prenderlo a pugni, il piano era questo, il piano originario. Tramortirlo, fregargli il saio e infiltrarmi ,in piena tradizione Terence Young. Dico infiltrarmi come un`ombra fra i monaci consustanziali. Ma qualche cosa doveva essere andato storto, la situazione piu` viscida di una saponetta bagnata aveva preso a fare quello che troppo spesso le riusciva meglio: sfuggire di mano.
La luce era stata la prima cosa. Non che prima ce ne fosse stata chissa` quanta, ma capiamoci ora non si vedeva proprio nulla: al monaco pestifero era bastato spegnere la sua torcia elettrica. Avevo erroneamente ritenuto che non fosse tipo da orientarsi al buio quindi , Sun Tsu avra` fatto un teso all`indietro (nella tomba), non l`avevo disarmato. Mi ero detto: " suvvia non e` un`arma e tu hai pur sempre dei cerini".
I cerini non c`erano, erano rimasti negli altri pantaloni, quelli da lavoro ( Si`, per Dio, io nella vita mi ritengo in vacanza).
Il monaco guardiano non solo si muoveva a suo agio , verrebbe quasi da dire se non suonasse blasfemo: da Dio, in quella oscurita` totale, ma aveva deciso di sferrare anche un micidiale attacco psicologico. Tutto cio` mi faceva venire in mente quell`episodio di Daitan-Tre, dove un sofisticatissino genio del male meganoide ( di professione: psicologo) condanna il buon Aran Banjo al suplizio della goccia in non so piu` che fogna spaziale o orbitale o terrestre.
Parlava il cane, e non era nemmeno un domenicano, del piu` e del meno, chiamandomi per nome: Garret qui, Garret giu`, la cantina e` certamente meno congeniale che non il solaio (questa non era poi male se non l`avessero gia` fatte praticamente tutte le diecimila creature) e simili. E io a dirgli: come sai il mio nome non ci siamo mai presentati...
E a pensare:" continua a parlare bastardo/ quanto vi adoro b muvie."
E la metafisica in tutto questo?

1 commento:

Wolf ha detto...

In questo momento di buio mi è doveroso ricordarti le parole del maestro di Sinanju: "basati su ciò che sai, non su ciò che vedi!", nonché la chiosa del buon Rutger Hauer, per l'occasione ceco e armato di katana nascosta in un bokken: "E' così che vivo, io..."