venerdì 5 dicembre 2008

FIRE YOUR GUNS

L'uomo che cammina sulla spiaggia ha un'andatura incerta e barcollante, muove a zig-zag verso il mare.
Ho detto mare? Avrei dovuto dire oceano.
Ben noto ai nostri lettori, attualmente si fa chiamare Ned Kelly come il sanguinario bandito e, detto fra noi, non si può dire che abbia una bella cera.
Cosa abbia fatto di questi tempi in cui l'avevamo perso di vista è presto detto. Si trattava di risolvere una certa questione in una sonnolenta città del continente.
Strano posto l'Australia, ogni tanto qualcuno finisce col lasciarci le penne.
La questione, in realtà si è dimostrata più spinosa del previsto, ma insomma andava sistemata.
Ed ecoci qui.
L'uomo incontrato in un pub di Kalgoorlie e che gli aveva rifilato, fra l'altro, quella dannata automobile, aveva detto la verità: l'altro uomo, quello responsabile dei fatti di Adelaide, l'uomo attorniato da monaci inquietanti e che trasformava, così pareva almeno, eseri umani in mosche, non era il vero John Corradine ma un impostore chiamato John Brown.
L'uomo di Kalgoorlie doveva in qualche modo essere sopravvisuto ai vampiri giacchè aveva fatto in modo di onorare la parola data. Era senz'altro merito suo se il reverendo Brown non era riuscito a dare vita nè agli undici apostoli nè al gigante di Gloucester.
Per sua sfortuna però il tizio di Kalgoorlie non era sopravvissuto al reverendo stesso.
Niente di irrimediabile comunque: il reverendo da parte sua, e nonostante tutta la sua buona volontà, non era riuscito a sopravvivere all'ex Paul Garret.
E con lui avevano siglato il loro addio al mondo i suoi accoliti e la loro chiesa.
L'attacco era arrivato quando nessuno se lo aspettava, cruento e spietato.
Come dicevo, la faccenda non aveva risparmiato nemmeno Mr Kelly.
Come mai egli abbia deciso di venire a morire proprio qui, non lo saprei dire. Indubbiamente il posto è molto bello e poco frequentato. Sarò un sentimentale, ma devo riconoscere che lo spettacolo di un uomo che cammina verso l'oceano tenendosi le viscere in mano , non mi lascia indifferente.
Certamente questo arabesco rossastro sulla sabbia è poca cosa rispetto a tutto il sangue che è stato versato alla chiesa nera. E' anche vero che qui manca ogni spettacolarità: nessuna testa che salta o che rotola, nessuno scontro epocale, niente grandi effluvi di adrenalina. Non ci sono mosche vestite da monaci che si fanno sotto roteando pesanti spade orientali o vecchi preti pervertiti che si giocano il tutto e per tutto estraendo a tradimento pistole d'altri tempi in uno scontro che doveva essere alle armi bianche.
Insomma qui c'è solo un uomo che muore.
Indubbiamente in gran parte per colpa sua.
In parte minore per colpa vostra e del genere umano in genere, di quella folta schiera che si rincoglionisce giocando coi cellulari e non compra i fumetti. Scusate lo sfogo.
Ma perchè andare verso l'oceano? Tutta quella distesa d'acqua grigio verde mette freddo solo a guardarla. Se io fossi in lui, se fosse toccata a me non esiterei a sdraiarmi sulla spiaggia ancora calda di sole e a lasciarmi andare col rumore sordo delle onde nelle orecchie.
Non pago invece questo assurdo moribondo è entrato in acqua e arranca verso quell'enorme scoglio nero.
Oh certo, ora capisco...era il tassello mancante.
In effetti questa storia era incominciata giusto così , con un famelico squalo che fuggiva dall'acquario di Sydney e in barba ad ogni tipo di previsione scendeva verso le fredde acque artiche macinando migliaia di chilometri sotto la sua pancia bianca.
Come si faccia poi a scambiare uno squalo per uno scoglio, direte voi, è un gran mistero.
Gli scogli non hanno la bocca.
Non hanno denti.
Non scompiano negli abissi dopo aver inghiottito la loro preda.

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