mercoledì 9 aprile 2008

PERCHE' QUESTO RACCONTO FINISCE QUI

ovvero, sull`impossibilita` di essere Paul Garret.
Garret e` una creazione di un brillante scrittore varesino, che i piu`, parlo degli affezionati di queste pagine telematiche, conoscono. No, non Davide Gagliardi, ma un tale Michele Gazo. Nella versione inedita di "La Nazione Aliena", episodio zero, che mi capito` di leggere parecchi anni fa, dei tre personaggi principali, Garret era quello che prendeva a pugni il sacco. Una presentazione niente male, mi sbilancio: una delle 9 presentazioni piu' gasanti nell'intera storia del genere.
Quale genere? Letteratura per quelli come me.
Un sottogenere, direte voi.
Sia anche, ma e`quello che bazzico io.
Ora garret non si limitava a prendere a pugni il sacco. Smetteva quando l`avventura, nelle persone dei suoi due illustri compari e delle loro chimere, bussava alla sua porta. Errore, direte voi: l`avventura entra senza bussare! Concesso, e`esattamente quanto stavo sostenendo.
E, fatti tremare i pilastri del mondo, caro Giorgio, Garret tornava al suo sacco, pronto, tuttavia, da li` a poco, forse, e previa chiamata, a rituffarsi nei gorghi della vita; sorprendente circolarita`questa, quasi orientale, in cui l`elemento di progressione verticale e`quasi negato e si ha quasi l`impressione che l`universo sia costituito da elementi finiti, tali cioe` da riamalgamarsi in situazioni ricorrenti.
Per farla breve, Garret esprime uno stato di benedizione concesso, a fasi alterne, ad ognuno di noi, ma solo per brevi, lunghi attimi: l`attimo in cui tutta la forza e` concentrata in un`esercizio ad alto valore simbolico, in cui siamo solo quello che vogliamo essere, senza nemmeno rendercene conto: senza posa, senza finzione.
Ora trasformare uno stato momentaneo, quel Garret,in uno stato permanente,il mio personaggio, e` stato un errore, per quanto dovuto alle migliori intenzioni. Faccio quindi pubblica ammenda e mi scuso per la confusione generata. non ho idea se il nostro uscira` dalle viscere della terra, in tal caso bisognera` fornirgli un nome nuovo, una seconda identita` , portarlo insomma a nuovi natali.
E ora, signori, pagato il mio debito, me ne vado a prendere a pugni il sacco.

1 commento:

Wolf ha detto...

Bene, a quanto pare sarò ancora io a deflorare lo spazio vergine dei commenti... Su, coraggio, amici del blog, non abbiate paura, e andate pure avanti voi! Vi assicuro che quel signore che prende a pugni il sacco lo conosco molto bene, e non vi farà alcun male... A meno che voi non indossiate cappucci da satanisti o siate in cerca di rogne... In effetti è una mia vecchia conoscenza, sì, lo ammetto. Ma come a volte accade, i figli putativi si allontanano dai genitori altrettanto putativi e vanno per la propria strada. E' un piacere per il padre vedere che questo accade, perché fa capire che il proprio figlio ha ormai sviluppato una personalità indipendente e decisa. Certo, se poi si va a cacciare in guai più grandi di lui, che prevedono sotterranei, leoni con proiettori mentali incorporati e persino una versione hard boiled dei sette nani, è un piacere venire a sapere che è tornato sano e salvo alle sue domestiche abitudini "pugilistiche". Però devo dire che, da padre che non si fa i fatti propri, sono proprio curioso di sapere come diavolo il mio figlioccio se ne è venuto fuori da quel gran casino... Purtroppo però so già che la mia curiosità sarà destinata a essere frustrata, e che il vecchio Paul mi risponderà con qualche massima orientale sull'assenza di significato nella "risoluzione" e sull'importanza del "divenire"... Credo proprio che dovrò rivolgermi a qualcun altro per sapere come sono andate le cose, ovvero un vecchio amico di mille acrobazie e mille racconti davanti al camino. No, non Michele Gazo, ma Davide Gagliardi. A quanto ne so, negli ultimi tempi aveva portato avanti uno stretto connubio con il vecchio Paul Garret, c'era addirittura chi sosteneva che fossero la stessa persona... Mah, misteri delle tradizioni orali e degli apocrifi... Comunque sia, anche se il diretto interessato ha recentemente smentito una sua fusione identitaria con il mitico Paul Garret, sono sicuro che se volete sapere come si è concluso il racconto riportato sin qui nelle pagine del blog, possiate rivolgervi a gran voce al suo redattore, quel Davide Gagliardi di cui riecheggiano le imprese dall'Insubria all'Australia... Credo proprio che se glielo chiederemo tutti insieme, ci sono buone possibilità di sapere, se non come Garret venne fuori da là sotto, almeno se Cucciolo, il settimo nano, era un bambino o un semplice ritardato, dannazione...