giovedì 12 giugno 2008

IPOTESI , VARIAZIONI E VARIANTI

E i sette nani furono grati a mr. Kelly anche di questo, giacche` un fratello campione di lotta libera, significava fama e danaro. C`e` pero` quel tale, che scrive sul giornale, che , condotta un`inchiesta parallela, fra l`altro mai resa pubblica, forse per la scioccante verita` che rivelava, arrivo` a sostenere che la lotta libera era per il nostro minuto eroe solo una copertura. La piu` seria attivita` da essa celata, non era il narcotraffico attraverso le gallerie sotteranee, ma il puro stile libero del fight club. Secondo questa fonte l`ottavo nano si chiamava Chuck Palaniuk.
Crediamo che sia un`invettiva e giacche` non siamo edotti circa la reale altezza dello scrittore, non vogliamo pronunciarci.
Vero e` che nel mondo delle ipotesi , delle versioni e delle leggende, qualcuno sostiene che questa storia degli otto nani finisca in modo diverso. La disfatta bianca neve aveva avuto una figlia dal principe azzurro e costei era ora nel fiore degli anni... Costei non poteva essere refrattaria alla corte di un personaggio si` in vista e ricercato dalle riviste specializzate, "popolare" in una parola.
E` ovvio che l`ottavo nano abbia colto la pepita al balzo, avra` avuto l`impressione di essere tornato in un soffio ai giorni dorati della giovinezza, in cui non tramonta mai il sole e in cui anche sforzando gli occhi, la linea d`ombra non compare ancora all`orizzonte.
C`e` poi chi citando l`Ariosto spiega la relazione fra la figlia della principessa e il nano invocando motivi ben diversi dalla giovinezza della prima e dalla popolarita` raggiunta del dal secondo, e che in nome di verecondia e pudicizia, noi qui taciamo, rimandandovi direttamente alla lettura del Maestro e al principio del quarto quarto del Furioso.
Non sappiamo come l`abbiano presa i genitori della principessa. Pare che il principe azzurro abbia tentato il suicidio. Non aveva piu` gioie dalla vita tranne il golf. Sua moglie: un mostro irriconoscibile; la figlia persa in una dubbia relazione con un vecchio spasimante della di lei madre, manco stessero rigirando il Gigante, il lavoro sterile e noioso.
E quindi il buon principe cerca di tenere duro fino allo weekend per farsi la sua sana partita a golf, e ogni fine settimana eccoti il diluvio. Non ne poteva piu` e decise di farla finita. Intermezzo; un principe che lavora? Direte voi? Ma non si e` mai visto! Che storie sono queste?
Calma ragazzi, l`educazione innanzi tutto. Questa non e una fabia tucourt, ma una simil fiaba: e come da noi ci sono i cavalieri del lavoro, qui ci sono i principi del lavoro. Provate voi a mantenere una bianca neve cocainomane e una teenager materialista e poi me lo venite a raccontare.
Sembra pero` che prima del colpo fatale tre tipi dal look avventuroso, si siano presentati a casa del principe e abbiano attraversato i saloni lussuosi, illuminati a giorno da cascate di gocce di cristallo irridescenti (i lampadai), camminando in punta di piedi, ma non di meno lasciando tracce
di fango ovunque. Erano scortati dal maggiordomo e chiedevano udienza al principe. Pensavano che fosse danaroso e erano alla ricerca di finanziamenti per un impresa gloriosa o una maledetta avventura, a seconda delle ipotesi.
Ok, la cellulla chiave dei due periodi precedenti e`, per l`appunto: " prima del colpo fatale". Questo spiega perche` anche il principe fu poi nettamente grato alla banda Kelly, che aveva sventato il suo suicidio ricordandogli le sue origini e cioe` che le favole esistono e che poteva sovvenzionarne una.
Certo i malevoli sostengono che la gratitudine del principe era dovuta al fatto che Mr. Kelly lo aveva liberato indirettamente di una figlia che, fra capricci vari e capi alla moda
lo stava dissanguando.
In conclusione vorrei trarre una morale: "mai avere paura, colla coda fra le gambe si corre piu` adagio". Ecco forse non`c`entra nulla con questa storia, o forse si`, sia andata come andata era una bella frase e meritava di essere scritta.

3 commenti:

Wolf ha detto...

Questo blog è il caminetto del 2000: ogni volta che si ha voglia di ascoltare storie mirabolanti e mirare visioni fantastiche ci si raduna qui...
Bene, bene. Getta un'altra manciata di polvere colorata nel camino, o bardo, e mostraci cosa vedi nella fiammata multicolore che poscia si solleva...

PS- per i lettori che se lo fossero perso:

Orlando Furioso, proemio canto IV:

(...)

2 Se, dopo lunga prova, a gran fatica
trovar si può chi ti sia amico vero,
ed a chi senza alcun sospetto dica
e discoperto mostri il tuo pensiero;
che de' far di Ruggier la bella amica
con quel Brunel non puro e non sincero,
ma tutto simulato e tutto finto,
come la maga le l'avea dipinto?

3 Simula anch'ella; e così far conviene
con esso lui di finzioni padre;
e, come io dissi, spesso ella gli tiene
gli occhi alle man, ch'eran rapaci e ladre.

(...)

garret ha detto...

Una volta Wolf mi salvo` da una caduta che, se non l`infermita` mi avrebbe causato credo lesioni gravi.
Lo fece afferrando il mio braccio al volo, mentre la scarpata , fra pietre e foglie secche a barili, franava quasi a perpendicolo.
Questo e` un saggio d`amicizia.
Il fatto poi che, dopo notti in auto, lavori massacranti, pasti spartani e lo spettacolo delle mie mani che sono diventate due pezzi di gruviera purulenta, il fatto, dicevo, che c`e` sempre un suo commento ad aspettarci sul blog ( e sempre d`alto livello) e` la dimostrazione che per essere amici non e` strettamente necessario stare sullo stesso pezzo di scarpata.
O non sempre.
Per noi, parlo anche a nome di Chiara, e` un piacere leggere i post di Mr. Wolf, brillanti e intelligenti. La sensazione e` quella di mondomosso che si guarda allo specchio. Pare di essere su riflesso mosso.
In realta` piu` le cose cambiano e piu` restano uguali. Su questo tanto Tommaso che Carpenter sono d`accordo. Tradotto:
metaforicamente qui, non certo sempre, ma ultimamente talvolta, siamo su una scarpata e la mano tesa e` sempre quella della stessa persona.
quindi : grazie.

Ps:Ho riletto volentieri i versi del Furioso,pero` non si tratta di un errore di battitura: non ho scritto quarto per canto:mi riferivo proprio ad una delle storie secondarie dell`ultima parte del poema (indicativamente:ultimo quarto) dove compare, nel ruolo poco poetico di gran scopatore, proprio un nano.
E comunque il Furioso e` una gran figata.

Wolf ha detto...

Una volta Garret mi restituì il favore che gli feci su quella scarpata. Mi riferisco naturalmente alla volta in cui venne in mio
aiuto presso una cascata lungo la cui parete ero bloccato senza riuscire a scendere nè salire (e la mia presa stava velocemente venendo meno). Anche ora il suo aiuto interviene a farmi aggiustare il tiro: ecco dunque il passo dell'Orlando Furioso citato nella sua novella epistolare (stavolta quello vero). Chiedo venia per aver scambiato una frase corretta per un refuso. Devo dire che in effetti avevo faticato non poco a far quadrare le strofe riportate con quanto detto nel racconto: alla fine mi ero convinto che intendessi la falsità di atteggiamenti come esempio di tradimento. Eh, mai sottovalutare il vecchio autore gagliardo...

Orlando Furioso, canto XXVIII:

(...)
34
Quindi scopria de la regina tutta
la più secreta stanza e la più bella,
ove persona non verria introdutta,
se per molto fedel non l'avesse ella.
Quindi mirando vide in strana lutta
ch'un nano aviticchiato era con quella:
ed era quel piccin stato sì dotto,
che la regina avea messa di sotto.

35
Attonito Iocondo e stupefatto,
e credendo sognarsi, un pezzo stette;
e quando vide pur che gli era in fatto
e non in sogno, a se stesso credette.
- A uno sgrignuto mostro e contrafatto
dunque (disse) costei si sottomette,
che 'l maggior re del mondo ha per marito,
più bello e più cortese? oh che appetito! -

36
E de la moglie sua, che così spesso
più d'ogn'altra biasmava, ricordosse,
perché 'l ragazzo s'avea tolto appresso:
ed or gli parve che escusabil fosse.
Non era colpa sua più che del sesso,
che d'un solo uomo mai non contentosse:
e s'han tutte una macchia d'uno inchiostro,
almen la sua non s'avea tolto un mostro.

37
Il dì seguente, alla medesima ora,
al medesimo loco fa ritorno;
e la regina e il nano vede ancora,
che fanno al re pur il medesmo scorno.
Trova l'altro dì ancor che si lavora,
e l'altro; e al fin non si fa festa giorno:
e la regina (che gli par più strano)
sempre si duol che poco l'ami il nano.

38
Stette fra gli altri un giorno a veder, ch'ella
era turbata e in gran malenconia,
che due volte chiamar per la donzella
il nano fatto avea, n'ancor venìa.
Mandò la terza volta, ed udì quella,
che: - Madonna, egli giuoca (riferia);
e per non stare in perdita d'un soldo,
a voi niega venire il manigoldo. -

(eccetera eccetera: Dio benedica il copia incolla...)